Milioni di contribuenti stanno ricevendo comunicazioni urgenti da parte di Inps e Agenzia delle entrate. Vediamo cosa bisogna fare.
Non c’è da dormire tranquilli quando Inps e Agenzia delle entrate bussano alla nostra porta. In questi giorni in tanti stanno ricevendo lettere o e-mail. In questo articolo vi spieghiamo cosa fare per non correre rischi.
Se pensavamo di essercela cavata anche quest’anno con la nostra solita dichiarazione dei redditi, forse abbiamo fatto male i nostri calcoli. Infatti molti di noi stanno ricevendo comunicazioni da parte dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate e tali comunicazioni sembrano avere carattere di urgenza. Non c’è da sottovalutare la situazione perché potremmo trovarci in guai seri prima ancora di rendercene conto e dover poi sborsare un mucchio di soldi.
Inps e Fisco: ecco cosa sta succedendo
Ricevere, poco prima di partire per le vacanze, una lettera da parte dell’Inps o dell’Agenzia delle entrate non fa certo stare tranquilli. Eppure è quello che sta accadendo a milioni di contribuenti.
A ricevere le lettere da parte dell’Inps a luglio sono, per il momento, solo i professionisti senza cassa e altri lavoratori parasubordinati. In queste lettere – arrivate alle suddette categorie entro il 30 giugno tramite posta elettronica- viene chiesto ai contribuenti di regolarizzare la loro iscrizione alla gestione separata con pagamento dei contributi previdenziali non versati. Per ora non si tratta di una vera e propria richiesta di pagamento dei contributi ma solo di regolarizzare la posizione contributiva. Tuttavia non farlo entro tempi brevi potrebbe avere ripercussioni negative.
Anche l’Agenzia delle Entrate, in queste ultime settimane, sta inviando ai contribuenti centinaia di migliaia di lettere per diversi motivi. In questo caso la situazione potrebbe essere un po’ più grave. Infatti il Fisco potrebbe aver riscontrato anomalie relative ai modelli Isa per il triennio 2019-2021. Le lettere potrebbero essere dovute anche alla mancata presentazione della dichiarazione Iva relative al periodo d’imposta oppure ad una dichiarazione ritenuta infedele.
Come difendersi? O meglio: cosa fare per non peggiorare la propria situazione? Per prima cosa i contribuenti possono accedere alle comunicazioni di anomalia consultando il proprio cassetto fiscale tramite il sito online dell’Agenzia delle Entrate. Possono farlo sia autonomamente sia con l’ausilio del proprio commercialista. A questo punto, se l’anomalia riconosciuta dal Fisco viene corretta dal contribuente, è possibile usufruire del ravvedimento operoso, correggere la dichiarazione e reinviarla con l’allegato Isa corretto.
Per quanto riguarda, invece, la mancata presentazione della dichiarazione Iva, le lettere non riguardano solo coloro che non hanno presentato la dichiarazione Iva ma anche chi l’ha presentata senza compilazione del quadro VE o con operazioni attive dichiarate per importi inferiori a mille euro. Anche in questa situazione niente paura: si può comunque ricorrere al ravvedimento operoso che permette di pagare delle sanzioni ridotte.