Chi presenta delle disabilità ha diritto a delle agevolazioni lavorative e fiscali, soprattutto sopra la soglia di invalidità del 75%.
Quando si parla di invalidità lavorativa occorre prima di tutto precisare che è considerata parziale fino al 99%. Solamente dopo si parla di non autosufficienza, che riguarda ad esempio chi non può svolgere semplici azioni quotidiane. Naturalmente però le agevolazioni previste variano a seconda della gravità delle disabilità che presenta la persone. Così si supera la soglia del 75% anche se non si può percepire un’indennità di accompagnamento si ha comunque access a diversi aiuti.
Prima di tutto chi è invalido per una percentuale vicina al 100% sotto un certo reddito ha diritto alla pensione di invalidità civile. Per la precisione occorre che annualmente non si percepiscano più di 5.391 euro e per quest’anno la quota mensile è variata. L’importo è fissato a 313,91 euro mensili, e viene erogato finché la persone con invalidità lavora. Al momento della pensione si converte invece nell’assegno sociale che è più corposo e ammonta a 503,27 euro.
In più con un’invalidità che parte dal 74% si ha diritto alla pensione anticipata per chi ha almeno 63 anni di età e minimo 41 anni di contributi. Occorre inoltre che il lavoratore o lavoratrice che lo richiede risulti iscritto alla previdenza obbligatoria in anno precedente al 1996. Questa pensione si può richiedere anche con il regime di cumulo qualora si sia lavorato per più realtà.
Contributi e APE sociale
Un altra forma di agevolazione prevista per questi lavoratori riguarda la maturazione dei cosiddetti contributi figurativi. Questi vengono accreditati dall’INPS e per gli invalidi al 75% possono arrivare fino a cinque anni, riconoscendo due mesi per anno di lavoro. Per ottenerli è richiesto però che il lavoratore si trovi alle dipendenze di un ente pubblico. In questo modo si può raggiungere in anticipo l’età della pensione. Se lavora nel pubblico inoltre chi appartiene a questa categoria protetta ha la possibilità di scegliere la propria sede.
Se non ha ancora la possibilità di andare in pensione compiuti i 63 anni inoltre una persona disabile ha diritto all’APE sociale. Questo ammonta al massimo a 1500 euro al mese e richiede almeno 30 anni di contributi per accedervi nel caso delle persone disabili al 75%. Ottenerlo però significa dover smettere di lavorare in ogni caso, anche se si può riprendere a lavorare con alcuni limiti. Un lavoratore autonomo disabile per esempio può mantenere l’APE sociale a patto di non superare i 4800 euro annui.