Che cosa bisogna fare in caso di giudizio di inidoneità al lavoro? In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Un giudizio di inidoneità al lavoro comporta conseguenze negative per la carriera di un dipendente che non potrà più svolgere la sua mansione. Tuttavia c’è un modo per uscirne. Vediamo insieme cosa bisogna fare.
Purtroppo può capitare che, a seguito di accertamenti da parte del medico del lavoro, venga dichiarata l’inidoneità di un lavoratore dipendente a svolgere una determinata mansione. Può trattarsi di accertamenti che avvengono a seguito di una malattia avuta dal dipendente o a seguito di un intervento chirurgico che ha determinato un cambiamento o anche a seguito di una neoplasia.
Dopo un giudizio di inidoneità a svolgere quella che è la sua mansione abituale, le strade sono due: o il lavoratore giudicato inidoneo viene spostato a svolgere una mansione differente oppure perderà il posto di lavoro. Purtroppo non sempre è possibile il cambio di mansione specialmente nelle piccole e medie imprese. Ma una persona non può nemmeno restare senza lavoro dall’oggi al domani. Un modo per uscirne fortunatamente c’è e consiste nel fare ricorso.
Come fare ricorso contro il giudizio di inidoneità
A fare ricorso può essere sia il lavoratore stesso valutato come non idoneo sia il datore di lavoro. Il percorso è piuttosto semplice ma bisogna fare tutto con la massima attenzione.
Per prima cosa è necessario richiedere l’intervento dell’organo di vigilanza territorialmente competente: la richiesta deve essere inoltrata attraverso un modulo che si trova direttamente sul siti web dell’Asl di appartenenza del lavoratore. Una volta compilato e stampato, il modulo può essere inviato in una delle seguenti modalità: consegna a mano, raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata. Al modulo devono necessariamente essere allegati un documento d’identità del lavoratore e il giudizio del medico competente.
A questo punto, ricevuto il tutto, starà alla Commissione Medica valutare il ricorso avverso il giudizio del medico competente esaminando la documentazione sanitaria, i rischi lavorativi ed effettuando un esame clinico del lavoratore giudicato inidoneo a svolgere una certa mansione. Qualora la Commissione lo ritenesse necessario potrà richiedere ulteriori accertamenti clinici che saranno a carico del datore di lavoro. L’esito della valutazione verrà poi trasmesso sia al lavoratore che al datore di lavoro e al medico competente tramite raccomandata.
Importante rispettare le tempistiche previste dalla vigente normativa: il ricorso contro il giudizio di inidoneità deve essere presentato entro 30 giorni dal momento in cui il lavoratore o il datore di lavoro hanno ricevuto l’esito. Fanno fede la data in cui è stata firmata la ricevuta di consegna nel caso di consegna a mano oppure la data in cui è stata recapitata la raccomandata se il certificato è stato inviato secondo questa modalità.