Una coppia sposata deve imparare in fretta a fare i conti in casa, ma spesso si litiga per la divisione delle spese. Non è semplice mettersi d’accordo.
Andare a vivere insieme e legati dal vincolo matrimoniale è l’inizio di una nuova vita, bellissimo ma con qualche insidia come ogni avventura. Bisogna abituarsi a un nuovo equilibrio che comprende fra gli altri anche l’aspetto economico. In alcune case entrano due stipendi, che possono essere simili o molto diversi, e in altre uno solo. Così viene da chiedersi chi debba pagare per la spesa e chi per le bollette, se ripartirsi i soldi o gestirli da sé. E il compromesso non è per forza immediato.
Prima di tutto se solo uno dei due coniugi ha un’entrata fissa bisogna capire come gestirla per non trovarsi in difficoltà. Si può decidere di cointestare il conto in modo che entrambi abbiano accesso ai soldi in caso di necessità, ma stabilendo una soglia per ogni tipo di spesa. Di solito a controllare che non si ecceda è chi nella coppia risulta più parsimonioso, così l’altro può stare tranquillo.
Se invece gli stipendi sono due la questione è diversa, ma il caso più semplice è quello in cui i coniugi abbiano guadagni simili. In tal caso si può decidere di versare ogni mese parte di queste entrate sul conto condiviso se presente, tenendo il resto per le emergenze o per qualche sfizio. Ad esempio metà da mettere in comune e metà da lasciare su un conto proprio. C’è anche chi invece mantiene le entrate separate impegnandosi a gestire parte delle spese in autonomia.
Quali sono gli obblighi
Nel Codice Civile per la coppia sposata è previsto il dovere di contribuzione per i bisogni familiari. In parole povere marito e moglie sono vincolati a dare un contributo in base alle proprie possibilità. Se non hanno uno stipendio possono occuparsi della casa e dei figli, dato che non si parla solo di risorse economiche ma anche di capacità da spendere.
Non esistendo dei minimi o dei massimi di contribuzione fissati per legge tutto sta agli accordi stabiliti fra i coniugi, anche in forma verbale. Stando alla Cassazione prima di tutto però si parte dalle condizioni economiche di marito e moglie per stabilire se qualcuno debba impegnarsi di più. Tra gli adempimenti necessari ad esempio c’è la riparazione degli impianti di casa o badare ai figli nel tempo libero dal lavoro.