C’è un’importante novità sul fronte pensioni: è in arrivo una sanatoria che permetterà di aumentare gli introiti previdenziali. Cosa introduce la nuova norma?
Con il Decreto Legge Lavoro debutta una nuova sanatoria sui debiti contributivi cancellati dalla rottamazione cartelle delle pensioni. E davvero si può aumentare in questo modo la pensione? In teoria sì.
La novità interessa artigiani, commercianti, lavoratori autonomi agricoli e lavoratori iscritti alla gestione separata INPS. Tutti questi soggetti potranno chiedere il riconteggio dei debiti cancellati con le rottamazioni 2018 e 2023.
Il fine di quest’azione è riattivare i debiti e versarli entro fine anno, in un’unica soluzione o a rate. La soluzione è prevista dall’articolo 23 bis al decreto legge n. 48/2023 (cd. Decreto Lavoro) introdotto durante l’esame parlamentare e poi approvato in via definitiva la scorsa settimana dalla Camera dei Deputati.
Il passaggio chiave della legge di conversione del Decreto Legge Lavoro afferma che i lavoratori potranno chiedere all’INPS la valorizzazione dei periodi che hanno formato oggetto di stralcio con le rottamazioni automatiche nel 2023 e nel 2018. La valorizzazione a fini previdenziali dei periodi in cui era scattata in automatico la rottamazione dei debiti, prevista però solo per i debiti fino a 1.000 euro, non si estende a tutti coloro che hanno debiti con l’INPS. E questo è un punto critico della nuova sanatoria.
Sanatoria INPS: cambiano le regole per la valorizzazione delle pensioni
Purtroppo molti lavoratori che sono in debito con l’INPS, almeno per quanto riguardano i contributi previdenziali, non potrenno usufruire della sanatoria. La condizione non è così incoraggiante. Ma come scattano questi debiti? Dipendono dalle sanzioni.
Ogni anno i lavoratori senza sostituto d’imposta devono infatti provvedere personalmente a versare all’INPS una quota previdenziale fissa o calcolata sui propri redditi. E quando non saldano in tempi utili, scatta la sanzione. Molti lavoratori, specie gli autonomi, si trovano in difficoltà. E per questo, da anni, è richiesta una sanatoria.
La sanatoria è arrivata, ma avrà validità solo per poche categorie. Stando a quanto previsto dal decreto Lavoro, saranno esclusi gli assicurati presso le diciotto Casse Professionali tutt’ora attive in Italia, e cioè giornalisti, notai, geometri, consulenti del lavoro, architetti, e tanti altri ancora.
In generale si parla di quasi 1,7 milioni di liberi professionisti, secondo i dati forniti dall’AdEPP, l’associazione delle Casse. Ovvero un numero di lavoratori che hanno a che fare con l’INPS pari al 7,4% della forza lavoro nazionale.
La rottamazione riguarda quella prevista quest’anno per i debiti dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, e poi quella relativa ai debiti dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. In pratica le due Rottamazioni Ter e Quater. Per poter godere della sanatoria bisogna fare domanda all’INPS.