Nell’ottica dell’abolizione del reddito di cittadinanza lo Stato sta mettendo a disposizione posti di lavoro. Per quest’anno ne sono disponibili 10.000.
Chi ha perso il reddito di cittadinanza a causa delle riforme di Giorgia Meloni è andato incontro a delle difficoltà economiche non da poco. Nel 2023 si sono aperti 10.000 posti di lavoro per impiegare questi soggetti in modo che possano avere una rendita stabile.
Il piano di Giorgia Meloni e del suo Governo una volta abolito il reddito di cittadinanza era di creare delle misure alternative e più sostenibili per sostituirlo, ma più di tutto questo era ed è necessario creare nuovi posti di lavoro. Il primo problema che tutto il centrodestra ha sempre avuto con il reddito di cittadinanza è che la sua presenza dava una scusa ai cittadini per stare a casa senza far niente prima di attivarsi per la ricerca di un’occupazione. Il problema opposto è che in Italia c’è una grave discordanza tra posizioni richieste dal mercato del lavoro e la qualità in termini educativi e di competenze dei possibili lavoratori.
In sostanza ci sono molti posti di lavoro per persone con determinate competenze, ma non si trovano lavoratori con quelle competenze. Paradossalmente ci sono invece persone con competenze specifiche diverse per cui non c’è domanda di lavoro. In questo sistema entra l’intervento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che in accordo con 45 aziende italiane ha aperto il progetto Distretto Italia, un progetto di orientamento, formazione e introduzione al lavoro per 10.000 soggetti con l’intenzione di portare chi ha perso il reddito di cittadinanza di nuovo dentro il mondo del lavoro con contratti regolari e sul lungo periodo.
Quali posti di lavoro sono offerti a chi prende il reddito di cittadinanza
I lavori sono stati selezionati a partire dai settori del mercato italiano in cui c’è più richiesta, in particolare quelli legati alle energie alternative, alla trasformazione digitale, alle telecomunicazioni e alle costruzioni. I posti sono stati individuati direttamente dal Ministero del Lavoro e saranno riservati ai soggetti occupabili che nel 2024 perderanno il reddito di cittadinanza. Si parla quindi di tutte quelle persone tra i 18 e i 59 anni che non soffrono di patologie invalidanti di natura fisica o mentale.
In particolare il progetto si impegna a inserire nel mondo del lavoro persone a rischio povertà ed emarginazione sia lavorativa che sociale. In particolare si punta a quelle persone che si appoggiano a sussidi statali come, appunto, il reddito di cittadinanza.
Come funzionano le assunzioni
Il progetto è scattato già da aprile attraverso alcuni corsi di formazione professionale e le prime assunzioni dovrebbero cominciare già a luglio. Il sito distrettoitalia.elis.org è la piattaforma dedicata alla candidatura di coloro che vogliono approfittare di questa possibilità di assunzione offerta dallo Stato.
Questo è il primo di quei sistemi alternativi che il Governo di centrodestra intende utilizzare per superare il reddito di cittadinanza. Piuttosto che affidare l’assistenza dei cittadini ad un sussidio si vuole permettere a tutti di trovare un lavoro e avere un reddito mettendo i cittadini in collegamento con le aziende che potrebbero volerli assumere.