Pochi lo hanno notato, ma con la nuova Legge di Bilancio si può lavorare continuando a percepire il RdC. Com’è possibile?
Sì, è possibile andare a lavorare ma senza perdere un euro del reddito di cittadinanza. Lo si può fare sfruttando la norma aggiornata sul RdC della legge di Bilancio: una novità che consente di andare a lavorare e prendere lo stesso il reddito, senza alcun taglio.
Ovviamente questa possibilità durerà per poco, dato che il reddito di cittadinanza è destinato a sparire dal primo gennaio 2024, quando verrà sostituito da nuove misure di contrasto alla povertà. Già da agosto, in verità, il RdC è stato tagliato a tutti i soggetti abili al lavoro, di età compresa tra i diciotto e i cinquantanove anni che non hanno in famiglia minorenni, invalidi o anziani sopra i sessant’anni di età.
Tuttavia, tra le novità del 2023 c’è anche un’apertura del Governo alla possibilità di lavorare prendendo comunque il RdC. La scelta non ha nulla di assurdo né rivela un errore. Si tratta invece di una soluzione in linea con la politica attuale delle istituzioni.
Il Governo, com’è noto, vuole che i sussidi non vengano intesi come escamotage per vivere senza lavorare. Quindi, paradossalmente, si punta a favorire chi si dichiara favorevole all’occupazione, anche lasciandogli l’assegno del reddito.
Chi lavora, finora, non ha mai potuto prendere in considerazione, almeno legalmente, il reddito di cittadinanza, dato che la misura di sussidio voluta dal M5S è stata offerta solo ai disoccupati. Ovviamente, tanti percettori hanno lavorato lo stesso, in nero. Accettando un lavoro in regola, anche stagionale, fino all’anno scorso, si perdeva il sussidio.
Il Decretone del 2019, cioè il famoso decreto che varò il reddito di cittadinanza e pure la quota 100, affermava che “il maggior reddito da lavoro concorreva alla determinazione del beneficio economico nella misura dell’80%”. Qualcosa ora è cambiato, e chi percepisce ancora il RdC e vuole lavorare in estate può farlo senza che il reddito da lavoro incida sul sussidio.
C’è un limite, ovviamente. La soglia è di 3.000 euro di reddito da lavoro lordo percepito nei mesi estivi di impiego. Per il Governo, sussidio e lavoro, entro questi precisi limiti, sono ancora compatibili.
La volontà del nuovo Governo sembra quella di voler evitare che i beneficiari del reddito di cittadinanza smettano di cercare il lavoro per non rischiare di perdere il sussidio. In più, la misura mira a rispondere alla carenza di manodopera che specie il settore turistico e alberghiero durante i mesi delle vacanze estive.
L’articolo 1 comma 317 della Manovra di Bilancio del Governo Meloni afferma che “nel caso di stipulazione di contratti di lavoro stagionale o intermittente, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3.000 euro lordi”.
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