Attenzione, stanno per arrivare migliaia di lettere dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate: ecco cosa sta succedendo.
Stanno per arrivare un sacco di lettere da INPS e Agenzia delle Entrate a molti contribuenti. Questo è relativo a controlli effettuati su posizioni contributive e fiscali, portando allo scatto di migliaia di controlli che stanno portando all’invio di di comunicazioni ai contribuenti da parte degli enti.
Le lettere dall’Inps riguardano la regolarizzazione delle iscrizioni alla Gestione Separata. Gli avvisi bonari dell’Inps arrivano ai professionisti senza cassa e altri lavoratori parasubordinati. L’avviso contiene la richiesta di regolarizzazione della loro iscrizione alla gestione separata, effettuata tramite pagamento dei contributi previdenziali non versati.
Questa comunicazione arriverà a tutti gli interessati entro il 30 giugno per posta elettronica e, anche se non è una vera e propria richiesta di pagamento di contributi ma solo di regolarizzazione di posizione, non assolverla potrebbe avere conseguenze anche gravi col passare del tempo, quindi meglio saldare il conto il prima possibile.
Agenzia delle Entrate: chi riceve la lettera e perché
Questione diversa per l’Agenzia delle Entrate, che sta inviando centinaia di migliaia di lettere ai contribuenti. I motivi sono vari, e riguardano anomalie fiscali relative al modello Isa per il triennio 2019-2021, la mancata presentazione della dichiarazione Iva per il periodo d’imposta 2022 e la dichiarazione infedele.
I contribuenti potranno accedere a queste comunicazioni consultando il cassetto fiscale tramite il sito online delle Entrate in autonomia o attraverso intermediari delegati, utilizzando il software per le Comunicazioni anomalie 2023 disponibile nella sezione Isa, che spiega e giustifica il comportamento in dichiarazione.
Se l’anomalia viene riconosciuta dal contribuente si può usare il ravvedimento operoso, correggere la dichiarazione e reinvarla con l’allegato Isa corretto. Se la dichiarazione Iva non è stata presentata, le lettere non riguardano solo chi non ha presentato la dichiarazione ma anche chi l’ha presentata senza compilare il quadro VE o con operazioni attive dichiarate per importi inferiori a mille euro. La soluzione è la stessa: anche in questo caso si può procedere al ravvedimento operoso con lo stesso metodo di sopra, che permette di pagare sanzioni ridotte rispetto alle contestazioni fatte dall’Agenzia delle Entrate. Conviene quindi sbrigarsi in caso di ricezione della lettera e utilizzare le opzioni disponibili con il ravvedimento operoso, pena pagare sanzioni ben più gravi in futuro ad opera dell’Agenzia delle Entrate.