I genitori possono donare dei soldi ai figli? Ecco quali sono i limiti e cosa si rischia se non si rispettano.
In Italia non esiste nessun divieto per i genitori che vogliono donare dei soldi ai figli. Questo però deve avvenire rispettando delle regole rigide che gli italiani devono assolutamente conoscere: ecco quali sono.
La donazione di soldi ai figli potrebbe essere un problema molto più serio di quello che si crede. Dare dei soldi a un proprio figlio perchè non ha la disponibilità economica per effettuare magari un acquisto, non è così scontato come si pensa. A far insorgere problemi potrebbero essere in primis gli altri figli, ma anche il Fisco: vediamo cosa dice la legge in questo caso. Cosa si può donare, e quanto.
Donazioni ai figli, cosa dice la legge: quanto e come avvengono le donazioni?
Donare dei soldi ai figli è ovviamente consentito dalla legge italiana, ma ci sono alcune eccezioni e regole da seguire. Se la donazione è indiretta non occorre un atto notarile. Questo vuol dire che un genitore verserà sul conto del proprio figlio una somma utile all’acquisto di un bene. L’atto di compravendita deve essere registrato come proveniente dal genitore che l’ha donato. Nel caso in cui un’ingente somma di denaro viene invece regalata senza motivo, si parla di donazione diretta. Serve quindi un atto notarile e la presenza di due testimoni. Se l’importo è superiore a un milione di euro bisogna anche pagare un’aliquota del 4%. In ogni caso ci sono i soldi da versare al notaio e al registrato sulla registrazione del rogito.
Per quanto riguarda i soldi da donare ai propri figli non esiste un limite da rispettare. L’Agenzia delle Entrate infatti se nota la crescita economica di un figlio, tracciata come somma di denaro versata da un genitore, non crea alcun problema. Diversamente il figlio potrebbe trovarsi di fronte a una contestazione di evasione. L’unica regola che bisogna rispettare in ogni caso però riguarda l’eredità. I soldi che i genitori donano a un figlio non devono ledere le quote di eredità degli altri membri della famiglia.
Ovvero sono eredi legittimi il coniuge, i figli e, in loro assenza, i genitori. Tutte queste persone devono essere tenute in eguale considerazione anche quando si fa una donazione. Tali soggetti infatti, alla morte del donante, possono impugnare la donazione richiederne l’annullamento fino a 10 anni dopo.