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Pensione di reversibilità: spetta anche agli ex? La risposta non è per nulla scontata

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Daniele Orlandi

In tanti si chiedono se anche ex moglie o ex marito abbiano diritto alla reversibilità nel caso di decesso del coniuge con il quale erano sposati. Vediamo dunque cosa dice la legge a riguardo.

Con pensione di reversibilità di fa riferimento all’erogazione mensile spettante ai familiari di un pensionato venuto a mancare. Solitamente questa prestazione previdenziale spetta in primis al coniuge o ai figli del parente deceduto. Vi sono alcuni requisiti sia in termini di accesso alla pensione sia in merito alla percentuale del trattamento ricevuto dal pensionato che verrà corrisposto ai suoi più stretti parenti.

Divorzio o separazione, l'ex ha diritto alla reversibilità?
LA pensione di reversibilità spetta anche all’ex? Requisiti e parametri di calcolo (ilovetrading.it)

Ma una domanda che in tanti si pongono, in tale contesto, è se anche l’ex coniuge possa avere diritto alla reversibilità. Ovvero se sciogliere il vincolo coniugale abbia delle conseguenze anche in merito alla possibilità di ricevere tale erogazione. Ecco dunque cosa prevede la legge in merito.

Pensione di reversibilità, spetta anche ad ex moglie o marito? Cosa dice la legge

Occorre anzitutto dividere la questione in due: il trattamento pensionistico del defunto è iniziato prima o dopo la fine del vincolo di matrimonio? Infatti nel secondo caso dovrebbe essere considerata una pensione indiretta. Lo scioglimento del vincolo coniugale, altresì, non va ad interrompere nell’immediato il diritto alla reversibilità dell’ex e vi sono diverse situazioni nelle quali l’ex marito o l’ex moglie continuano ad averne diritto, questo anche in caso di unioni civili che vengono a terminare.

Reversibilità, come ottenerla in caso di separazione dal pensionato deceduto
Le condizioni richieste per ricevere il trattamento pensionistico mensile (ilovetrading.it)

Se l’ex era titolare dell’assegno di divorzio, non ha contratto nuove nozze e l’avvio del trattamento pensionistico percepito dalla persona deceduta è precedente alla data del divorzio, la pensione di reversibilità verrà corrisposta all’ex coniuge. Questo pur non avendo diritti ereditari. Insomma il coniuge separato, da questo punto di vista, conserva le stesse prerogative del periodo nel quale era sposato con la persona venuta a mancare.

Resta dunque completamente immutato anche dopo la separazione il diritto alla pensione di reversibilità, ma cosa accade invece in caso di divorzio? Perché la situazione ed in particolare i requisiti cambiano. La giurisprudenza a tal proposito ricorda che la reversibilità concessa al percettore dell’assegno di divorzio è volta a “soddisfare l’obbligo di solidarietà”.

Reversibilità in caso di divorzio

Dunque la reversibilità sarà corrisposta solo nel caso in cui l’ex coniuge percepisca l’assegno divorzile periodico e non una tantum, perché nel secondo caso si andrebbe a presupporre che siano stati soddisfatti gli obblighi del defunto. In caso di nuove nozze, si perderà però il diritto alla reversibilità. Qualora invece sia il pensionato divorziato a contrarre nuove nozze prima del decesso, il coniuge precedente non verrà escluso dal diritto a ricevere la reversibilità, ma anche il nuovo sposo sarà incluso.

La pensione verrà cioè ripartita tra vedova/o ed ex moglie/marito ma la percentuale spettante terrà conto di vari criteri a cominciare dalla durata del matrimonio, dalla durata delle convivenze prematrimoniali, dall’entità dell’assegno divorzile e dalle condizioni economiche di chi beneficerà della reversibilità.

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