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Salario minimo, presentata proposta di legge: cosa cambierà

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Caterina Fagiani

È stata presentata la proposta di legge riguardante l’introduzione del salario minimo, quali sono le novità da sapere?

Nonostante il primo scontro tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein sulla decisione relativa al salario minimo, dove la Meloni si è dichiarata contraria: “È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang”, è stata presentata la proposta di legge sul medesimo argomento.

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Elly Schlein e Giorgia Meloni –  ANSA – ilovetrading.it

I leader dell’opposizione sostengono ci sia la necessità di un intervento per quanto riguarda la chiarezza e l’adeguatezza sulle retribuzioni dei lavoratori, focalizzandosi soprattutto sui rientranti nella categoria di povertà a causa dell’inflazione. Per questo motivo Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle, Nicola Fratoianni della Sinistra Italiana, Matteo Richetti del partito Azione, Elly Schlein del Partito Democratico, Angelo Bonelli di Europa Verde e Riccardo Magi di +Europa, hanno lavorato ad una proposta unica da depositare alla Camera.

Salario minimo: che cosa prevede la proposta di legge?

La proposta di legge per il salario minimo è stata fatta per dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione Italiana, che conferma una retribuzione adeguata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, garantendo un’esistenza dignitosa al lavoratore e alla propria famiglia.

La proposta prevede che:

  • al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali;
  • venga introdotta una soglia minima di 9 euro all’ora, per tutelare tutti i settori di lavoro, in quanto in alcuni il potere dei contratti sindacali è più debole;
  • non riguardi solo i lavoratori dipendenti e subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino necessità di tutela in ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo;
  • sia istituita una Commissione di rappresentanti istituzionali e parti sociali comparativamente più rappresentative, di cui il compito principale sia quello di aggiornare, periodicamente, il trattamento economico minimo orario;
  •  sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina;
  • sia riconosciuto e, soprattutto, dato un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro, i quali, con questo provvedimento, avranno delle difficoltà nell’adeguarsi,  e spese più onerose rispetto alla situazione attuale.
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La ministra del Lavoro Marina Calderone – ANSA – ilovetrading.it

La ministra del Lavoro, Marina Calderone  durante il Festival del Lavoro a Bologna ha spento gli entusiasmi, ribadendo il pensiero di Giorgia Meloni e affermando che preferirebbe puntare sui contratti collettivi.

L’idea del Governo non è cambiata, nonostante sia l’opposizione, esperti chiamati in Parlamento e il Parlamento Europeo, abbiano concordato che il salario minimo, fissato per legge con le dovute cautele, possa spingere l’Italia verso un’occupazione lavorativa migliore dell’odierna, verso una produttività dell’economia italiana e che possa contrastare la povertà, poiché anche chi lavora rientra nella soglia di povertà, non guadagnando abbastanza, e questo non dovrebbe accadere.

Nel caso della sentenza Ryanair, il Tribunale dell’Unione Europea ha affermato che non bastano i contratti collettivi per migliorare la situazione, perché sono le aziende a decidere se aderire o meno all’iniziativa e non si può forzare un’azienda ad accettare, alzando gli stipendi, solo perché lo prevede un contratto collettivo nazionale non obbligatorio.

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