Decreto approvato, Bonus per i meno abbienti prorogato al terzo trimestre.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga per tre mesi riguardo il bonus del decreto legge con sostegni a famiglie e imprese per il pagamento di luce e gas, bollette quasi insostenibili e ormai risaputo da tempo.
Fonti del governo riferiscono che sono stati stanziati ottocento milioni per attivare e iniziare le misure prese per il decreto legge bollette. Viene, quindi, confermata la riduzione dell’IVA al 5 per cento, per il terzo trimestre, sulle somministrazioni di gas metano.
Prorogato al 30 settembre il bonus sociale relativo agli sconti sulle bollette di luce e gas. Prorogati anche l’azzeramento degli oneri di sistema per il settore gas e l’aliquota IVA ridotta al 5 per cento per riscaldamento ed energia prodotta con il metano.
Il decreto legge ha introdotto il bonus sociale per l’elettricità e per il gas, riconosciuto alle categorie economicamente svantaggiate (con un ISEE inferiore a 15 mila euro) e a chi soffre di gravi problemi di salute.
Per i clienti domestici che non hanno i requisiti per il bonus sociale, a decorrere dal primo ottobre al 31 dicembre di quest’anno, è riconosciuto un contributo mensile, differenziato in base alle zone climatiche, qualora il prezzo del gas superi una certa soglia.
Fino al 31 dicembre del 2023 viene confermata la soglia ISEE di 30 mila euro per la richiesta di accesso al bonus da parte delle famiglie numerose, con più di quattro figli, che dal primo aprile scorso è passato da 20 mila euro a 30 mila euro.
C’è anche un’altra novità, oltre a tutte le conferme e gli aiuti, una notizia non piacerà sicuramente alle imprese, poiché l’esecutivo ha scelto di non rinnovare i crediti d’imposta, che scadono il 30 giugno.
I sostegni alle aziende erano già stati ridimensionati con l’ultimo decreto contro il caro energia, approvato dal Consiglio dei ministri, il 29 marzo e che ha stanziato, in tutto 4,9 miliardi.
Nel periodo tra aprile e giugno, i 4,9 miliardi sono stata divisi: una parte delle risorse è stata utilizzata per finanziare i crediti d’imposta per le imprese energivore, a forte consumo di energia elettrica, ma l’aliquota era stata tagliata, dal 45 per cento al 20 per cento, così come era stato ridotto, dal 35 per cento al 10 per cento, il contributo per le bollette della luce destinato alle imprese con contatori di energia elettrica fino a 4,5 kW.
Nel precedente decreto bollette, inoltre, il governo aveva già ridotto il taglio relativo all’IVA in bolletta e rimesso gli oneri di sistema, che si fanno sentire e pesano in maniera particolare sulle bollette dell’energia elettrica per le famiglie e anche per le imprese.
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