Come avere subito tanti soldi di TFR: la Corte Costituzionale si è schierata dalla parte dei dipendenti.
In base a quanto stabilito dalla legge italiana, i dipendenti sia del settore privato che del settore pubblico hanno diritto al riconoscimento di una retribuzione aggiuntiva, che viene corrisposta al termine del rapporto di lavoro.
Stiamo parlando del famoso TFR o TFS, per i quali la normativa italiana prevede l’obbligo in capo al datore di lavoro di accantonare ogni anno una somma di denaro proporzionata alla retribuzione di ogni singolo dipendente.
In questo modo, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, al dipendente sarà riconosciuta la somma di denaro accantonata, per la quale è prevista anche una rivalutazione in base al tasso di inflazione.
Se per i dipendenti del settore privato, Il TFR viene corrisposto in tempi piuttosto brevi, non si può dire la stessa cosa per i dipendenti pubblici.
A tale proposito, è intervenuta la Corte Costituzionale prendendo una decisione che si schiera dalla parte di questa categoria di lavoratori. Ottime notizie in arrivo.
I dipendenti pubblici hanno diritto al trattamento di fine rapporto al momento in cui termina il loro rapporto di lavoro. La somma di denaro che gli deve essere corrisposta è una quota pari a 6,91% della retribuzione annua e delle relative rivalutazioni.
Il TFR viene corrisposto nel seguente modo:
La disciplina, inoltre, prevede che il riconoscimento del TFR avvenga dopo 12 mesi dalla data della cessazione del servizio, se questa è avvenuta per il raggiungimento dei limiti di età e di servizio previsti dalla legge. Se, invece, l’interruzione del rapporto di lavoro è legato ad altre casistiche, ad esempio dimissioni o licenziamento, il dipendente dovrà attendere 24 mesi prima che gli venga riconosciuto il trattamento di fine rapporto.
Di recente, la Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità della norma che prevede che il dipendente pubblico debba attendere anni prima di ottenere il TFR. Come se non bastasse, in molti casi, il riconoscimento dell’importo dovuto può essere anche dilazionato.
In particolare la Corte Costituzionale si è espressa in merito ai dipendenti pubblici, il cui il rapporto di lavoro è terminato dopo aver raggiunto i limiti di età o di servizio previsti dalla legge.
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