Con le molte modifiche alle pensioni degli ultimi tempi anche Tredicesima e Quattordicesima presentano delle novità.
Il problema delle pensioni in Italia non è solo vecchio, ma anche difficile da risolvere. Lo dimostrano gli ultimi anni di amministrazione in cui si è cercato in tutti i modi di trovare una soluzione. Questo modifiche hanno inciso anche su Tredicesima e Quattordicesima.
La Tredicesima e la Quattordicesima mensilità sulle pensioni sono delle aggiunte extra alla prestazione pensionistica. La tredicesima mensilità viene aggiunta come mensilità piena della pensione nel mese di dicembre, come una specie di regalo di Natale da parte dell’INPS per i percettori di una prestazione pensionistica.
La Quattordicesima, invece, arriva con la mensilità della pensione di luglio, e prevede una aggiunta di una mensilità netta, quindi non completa, al normale assegno pensionistico. Entrambe le prestazioni sono andate incontro a delle modifiche in seguito alle modifiche degli assegni pensionistici, frutto del taglio del cuneo fiscale e delle altre misure economiche che il Governo ha messo in gioco negli ultimi mesi
Visto che siamo vicini al mese di luglio vale la pena ricordare quanti vedranno il proprio assegno pensionistico aumentato grazie alla quattordicesima. La prestazione extra viene riconosciuta a tutti i percettori di una pensione INPS considerata tale. Vale quindi per la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità, la pensione di reversibilità, ma non per tutte le pensioni anticipate. La prestazione dell’Ape Sociale, per esempio, rimane fuori dalla possibilità di ottenere la quattordicesima. A guadagnare maggiormente dalla pensione quest’anno saranno quindi soltanto alcuni di quelli che ricevono pensioni INPS.
Quali sono le modifiche alle due mensilità extra
Le modifiche che intaccano le mensilità extra nel 2023 sono quelle portate dal taglio del cuneo fiscale che, ricordiamo, sarà del 3% per chi ha un reddito fino a 25.000 euro e del 2% per chi ha un reddito fino a 35.000 euro. Il taglio del cuneo fiscale va ad applicarsi non solo alla mensilità base della pensione, ma anche a quelle extra.
Ciò significa che l’importo della quattordicesima di luglio così come la tredicesima a dicembre sarà più alto del normale, relativamente a quanto aumenta anche la mensilità standard della pensione di riferimento.
A non venire calcolato assieme alla tredicesima e alla quattordicesima è l’aumento del taglio del cuneo fiscale al 6% e al 7% approvato con il decreto Lavoro di maggio. Questo ulteriore aumento del taglio delle tasse sul reddito è stato pensato dal Governo per il 2023, ma non è strutturale e verrà impiegato soltanto per il mese di luglio 2023. Pertanto non intacca in alcun modo la legge sulla quattordicesima e la tredicesima, a cui questo aumento non si applica.
Il problema della nuova riforma della pensione
Per il futuro è lecito aspettarsi altri cambi sulle prestazioni extra dell’INPS come conseguenza di una radicale riforma della legge pensionistica. Di questa riforma strutturale e definitiva se ne ha bisogno da molto tempo, ma sul nodo delle pensioni sono tante le entità che hanno voce in capitolo, dall’INPS al Governo, fino ai sindacati.
Mettere d’accordo tutti è un’impresa che ancora non è stato possibile compiere, ma se in futuro si dovesse arrivare ad un accordo si potrebbe trovare una nuova forma di pensionamento che sostituisca quella attuale.