Grandi novità per le pensioni nel 2024, con gli importi che potrebbero notevolmente variare, in attesa della Riforma del sistema previdenziale.
La prossima Legge di Bilancio potrebbe prevedere degli importanti correttivi all’attuale sistema pensionistico, soprattutto perché la tanto attesa Riforma tarda ad arrivare.
Molto probabilmente slitterà a data da destinarsi e, per questo, con la Manovra finanziaria si cercherà di introdurre delle variazioni che soddisfino i pensionati e i futuri pensionati.
Le novità più significative riguarderanno soprattutto gli importi delle pensioni minime.
In campagna elettorale si è molto discusso sulla possibilità di aumentare le prestazioni più basse e portarle a 1.000 euro per tutti. È, ad esempio, un obiettivo di Forza Italia, fortemente voluto anche dall’ex leader Silvio Berlusconi.
Al momento, è inverosimile che si riesca ad innalzare l’ammontare delle prestazioni fino a tale soglia già nel 2024, per carenza di risorse finanziarie. La futura Legge di Bilancio potrebbe, tuttavia, modificare gli importi delle pensioni e portale a 700 euro (come si intuisce dalle indiscrezioni).
L’aumento, però, non riguarderà tutti i pensionati ma solo una determinata categoria. Quale?
Le pensioni che vengono calcolate tramite il sistema misto possono beneficiare dell’integrazione al trattamento minimo. La misura, dunque, è rivolta solo a coloro che hanno cominciato a versare contributi prima del 1° gennaio 1996. Chi, invece, ha iniziato a lavorare a partire dal 1996 non può godere dell’integrazione.
La normativa prescrive anche il possesso di determinati requisiti reddituali. Per il 2023, sono esclusi dall’integrazione i pensionati che hanno un reddito maggiore di 14.657,24. Nel conteggio si prendono in considerazione i redditi del pensionato e quelli di un eventuale coniuge. Per gli assegni erogati prima del 1994, invece, il reddito del coniuge non si calcola.
Se la pensione è stata pagata tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1994, il reddito dei coniugati non deve essere superiore a 36.643,10 euro. Se, invece, la pensione ha decorrenza successiva al 1 ° gennaio 1995, il limite reddituale personale è di 14.657,24 euro e quello coniugale di 29.314,48 euro.
Molto probabilmente il Governo, già dal prossimo anno, innalzerà le pensioni minime.
Gli interessati, tuttavia, saranno solo coloro che hanno compiuto 75 anni di età.
D’altronde, gli over 75 hanno già potuto beneficiare di un incremento anticipato, grazie alla rivalutazione per l’inflazione.
Tutti gli assegni con decorrenza gennaio 2023 sono, infatti, stati incrementati dell’1,5%, mentre quelli percepiti dagli over 75 si sono innalzati del 6,4%, raggiungendo quota 599,82 euro al mese.
Nel 2024 le cifre dovranno ulteriormente salire. Tutti i titolari di pensioni inferiori al minimo con più di 75 anni di età percepirebbero una pensione di 700 euro al mese. Si tratta, senza dubbio, di un fondamentale primo passo verso l’obiettivo dei 1.000 euro.
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