Brutte notizie per chi è soggetto al pignoramento dei beni: ora l’Agenzia delle Entrate avrà molto più potere di controllo.
Cambia tutto in materia di pignoramento. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha accordato molti più poteri all’Agenzia delle Entrate. Vediamo insieme cosa cambierà.
Il carovita, i rialzi anche sui beni di prima necessità, le rate dei mutui sempre più insostenibili: contrarre debiti è il male del secolo. Ed è un male che, purtroppo, si sta diffondendo. E i debiti, si sa, portano dritti dritti verso quella terribile strada che è il pignoramento. Si può andare incontro al pignoramento sia se si contraggono debiti con creditori privati sia se si contraggono debiti con il Fisco, con le banche o con le finanziarie. Oggetto di pignoramento possono essere lo stipendio, la pensione, il conto corrente, l’automobile e persino la casa.
Gli immobili, inoltre, possono essere pignorati anche se si tratta dell’abitazione principale in cui il debitore vive e anche in presenza di soggetti minorenni o di disabili. Un nuovo accordo tra Agenzia delle Entrate e Ministero della Giustizia peggiora ulteriormente la situazione.
Pignoramento: ecco cosa cambia
Nulla sfugge al Fisco. E da oggi ancor di più. Un nuovo accordo tra il guardasigilli Carlo Nordio e l’Agenzia delle Entrate consente controlli ancora più approfonditi al fine del pignoramento dei beni di un debitore. Vediamo cosa potrebbe succedere.
È stata firmata una convenzione tra il ministro Carlo Nordio ed Enrico Maria Ruffini – direttore dell’Agenzia delle Entrate-che avrà validità 5 anni. In base ad essa gli ufficiali giudiziari potranno accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria per cercare telematicamente i beni da pignorare in seguito alla richiesta di un creditore. L’accordo ha avuto il via libera da parte del Garante della privacy. In pratica gli ufficiali giudiziari potranno accedere alle banche dati dell’Agenzia delle entrate per individuare tutti i beni pignorabili che appartengono ad un ipotetico debitore.
In particolare l’ufficiale giudiziario potrà richiedere l’accesso per i soggetti per i quali è stata presentata istanza da parte di un creditore in possesso di un titolo esecutivo. A quel punto, sarà compito dell’Agenzia delle Entrate verificare la regolarità della richiesta e inviare la risposta con le informazioni al sistema informatico del ministero. Da entrambe le parti, gli accessi al servizio saranno tracciati. Dunque da oggi in poi sottrarre dei beni al pignoramento diventerà davvero impossibile.
Tuttavia è pur vero che proprio recentemente sono stati fissati nuovi limiti al pignoramento di stipendio e pensione. In particolare è stato stabilito che stipendio e pensione possono essere pignorati solo per un quinto del loro importo. Sul conto corrente di un debitore deve sempre, in ogni caso, restare una quantità di denaro sufficiente a garantirgli una vita dignitosa e mai inferiore ai 1000 euro. Inoltre la Corte di Cassazione ha stabilito che è possibile anche bloccare un pignoramento già in atto.