In tanti si chiedono se le detrazioni fiscali, in caso di decesso del contribuente che ne aveva diritto, possano essere trasferite agli eredi. Cosa prevede la legge
Le detrazioni fiscali rappresentano una sorta di bonus alla rovescia, nel senso che si tratta di denaro che verrà restituito, solitamente nell’arco di dieci anni, in rate annuali di uguale importo. Proprio in virtù del lungo lasso di tempo relativo al recupero delle somme spese anticipatamente, ad esempio, per una ristrutturazione edilizia, il rischio è che il contribuente che le ha richieste possa venire a mancare.
Cosa può accadere in una situazione simile? Ovvero, in caso di decesso, gli eredi avranno diritto o meno a tali detrazioni o andranno completamente perdute? Ecco cosa prevede la legge e come bisogna comportarsi.
Detrazioni fiscali, si possono trasferire agli eredi? Cosa ha spiegato l’Agenzia delle Entrate
Le casistiche per la verità sono molteplici: la risposta alla precedente domanda è, in diverse di queste, affermativa. Ovvero è possibile trasmettere agli eredi del contribuente scomparso le detrazioni, purché riguardino interventi effettuati sugli immobili e con una precisa condizione. Ovvero che venga mantenuta la “detenzione materiale e diretta del bene” da parte dell’erede intenzionato a recuperare tali somme. Il chiarimento è stato reso noto dall’Agenzia delle Entrate e fa riferimento alla norma che va a disciplinare le detrazioni irpef per le ristrutturazioni edilizie e nella fattispecie quanto sottolineato nell’articolo 16 bis del Testo Unico Imposte sui Redditi.
Dunque anzitutto solo un erede diretto della persona deceduta potrà farle valere mentre restano esclusi i conviventi non diventati eredi, un parente che non ha ereditato o una persona che pur chiamata all’eredità ha rifiutato di accettarla. Ed in secondo luogo dovrà subentrare, a livello di titolarità ed intestazione nonché per ciò che riguarda il possesso materiale, nell’abitazione. In caso di più eredi la detrazione verrà emessa in proporzione alle rispettive quote. Occorrerà ovviamente presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione, a riprova della qualità di erede.
Quando non si riceve la detrazione
Invece per quanto riguarda la compilazione della dichiarazione dei redditi occorrerà indicare le detrazioni fiscali spettanti proprio come avrebbe fatto il contribuente venuto a mancare. Andando dunque ad indicare gli importi nelle opportune sezioni del 730 o del modello Redditi e continuando a ricevere le detrazioni per gli anni rimanenti previsti. Qualora la diretta disponibilità dell’immobile dovesse successivamente venire a mancare, non sarà più possibile continuare a fruire delle detrazioni.
Vi sono poi casi specifici come ad esempio quello in cui un genitore con tre figli venga a mancare ma due di essi vivano già in case di proprietà. Se il terzo continuerà a vivere nell’abitazione del genitore, solo lui continuerà ad avere diritto alle detrazioni fiscali.