Brutte notizie per i rider, il Governo e l’Ue hanno deciso di colpirli. Ecco cosa succede ai tantissimi lavoratori.
Negli ultimi anni, grazie alla nascita di società specializzate nella consegna a domicilio del food, è nato un nuovo mestiere, quello del rider. Queste professioni, assieme ai ristoranti che utilizzano Glovo, Deliveroo e tanti altri, sono esplose durante la pandemia di Covid-19, specialmente durante le chiusure a causa del lockdown.
Da qui sono nati nuovi posti di lavoro, che dai 31.259 nel 2020, sono passati a 62.930 nel 2021, con numeri pressoché raddoppiati. Questo mestiere, prevalentemente svolto da giovani, ha contribuito a ridurre la disoccupazione non soltanto durante la crisi pandemica. Da qui era nata l’esigenza di tutelare questo settore, spinta anche dalle proteste della categoria bisognosa di ricevere il riconoscimento dei propri diritti come come lavoratori.
Ue e Governo hanno deciso di colpire i rider, ma come e perché
Pare che nelle ultime ore si sia deciso di fare un giro di vite contro i rider. Le attività dei rider sono sempre state al centro delle polemiche per le poche tutele dei lavoratori. Ora, a causa di una direttiva e un decreto del Governo Meloni, si rischia di minare ancora di più i diritti dei rider.
Questo perché si vuole dare la possibilità alle app di delivery di non essere più obbligate dover garantire la trasparenza sugli algoritmi impiegati per i servizi di consegna. Questo diritto era stato ottenuto grazie alle proteste dei professionisti che negli ultimi anni hanno chiesto di dimostrare la loro attività presso le aziende.
Ora questo dietrofront con il governo e la Commissione dell’Unione Europea che hanno deciso che le aziende non sono obbligate a garantire la trasparenza delle loro operazioni. Questa decisione è arrivata dopo il rallentamento della crescita dei profitti da parte delle app di delivery. Un calo di profitto che ha spinto alcune aziende a lasciare l’Italia.
Ma il rider come può dimostrare di lavorare per loro? L’Europa aveva deciso di applicare dei 5 criteri per verificare il lavoro svolto dai rider. Una di queste è la scrittura di recensioni da parte dei clienti. Poi il Parlamento europeo ha stabilito che le aziende dovranno dimostrare se i rider collaborano o meno con loro. Ora la norma è diventata più aspra: secondo la Commissione saranno 3 su 7 i criteri, mentre il Parlamento europeo deve ancora esprimersi in merito.