Una intera divisione di Oppo ha chiuso i battenti per sempre. A cosa è dovuta questa decisione, e di cosa si occupava la sezione?
Una società inizia ad acquisire un certo valore con il passare del tempo, riuscendo ad evolversi sempre di più e a vendere a tutto il mercato i suoi prodotti. Ogni crescita aziendale è diversa e non può essere paragonata con altre, specie perché è necessario considerare diversi fattori tra cui promozioni, collaborazioni e tanti altri elementi che non possono essere ignorati. In altre eventualità, però, la situazione può degenerare.
Non tutte le compagnie crescono fino al punto da diventare molto grandi, perché può avvenire un declino lento e che, il più delle volte, può essere sintomo di un problema ancora più grande e che colpisce l’economia della società, e lo abbiamo notato in particolar modo con il mercato cinese. A partire dal 2020 molte aziende se la sono vista parecchio brutta, forse così tanto da essere costrette a prendere delle dure decisioni.
Proprio come quella di Oppo, che purtroppo ha dovuto rilasciare una dichiarazione più che dolorosa: ha annunciato la chiusura dell’unità di progettazione dei chip. Il Marisilicon X non verrà più prodotto da parte sua, venendo cestinato per sempre e diventando soltanto un lontano ricordo che non verrà dimenticato né dai clienti della società e tanto meno da lei stessa. Ma a che cosa è dovuta questa scelta inaspettata?
Oppo afferma che il settore degli smartphone, come anche l’economia globale, non sia più un mercato sicuro come in passato, specie da quando è subentrata la pandemia da Covid-19. Basti vedere che dal 2022 le spedizioni dei cellulari sono diminuite del 14%, mentre le spedizioni totali delle unità sono scese sotto i 300 milioni. Le diminuzioni su base annua hanno raggiunto una percentuale molto più bassa del passato, portando i produttori come Oppo a dover pensare a che cosa fare nell’immediato.
Per questo motivo, volendo chiudere di proposito la sua divisione, Oppo ha istituito una nuova unità di progettazione di chip assieme alle società rivali, come Xiaomi per esempio. L’obiettivo sarà quello di riacquistare l’autosufficienza perduta a seguito delle sanzioni da parte degli Stati Uniti, le quali hanno messo in ginocchio aziende del calibro di Huawei. Si spera che questa mossa potrà essere d’aiuto a tutte quelle compagnie che attualmente stanno sperando in un rialzo dei chip, almeno per il futuro.
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