Devi intestare un immobile a qualcuno? Fai molta attenzione all’IMU! Ecco tutti i dettagli su come evitare sanzioni.
Intestare la proprietà di un immobile è un processo che richiede multipli passaggi. Bisogna prima di tutto effettuare una donazione dal notaio a spese del donatario (il beneficiario della donazione), ma da lì bisogna capire chi dovrà pagare al comune le tasse collegate alla casa. Insomma, chi paga l’IMU dopo la donazione? Facciamo il punto al fine di evitare sanzioni.
Prima di trattare l’IMU torniamo un attimo sulla donazione dal notaio, sul quale è necessario fare alcune precisazioni. Il pagamento al notaio è diviso in due componenti: una parte della somma è a titolo di imposte, l’altra a titolo di onorario per l’attività professionale.
Per le imposte il soggetto passivo è il beneficiario della donazione, quindi per ogni errore l’unico responsabile è il donatario. Le parti possono decidere che il donante rimborsi al donatario le imposte, ma per quanto concerne il fisco l’unico responsabile è il donatario stesso.
Il donatario dovrà versare l’imposta di registro (pari al 2% se è prima casa, altrimenti 9% sul valore catastale), l’imposta ipotecaria (50€ per la prima casa, altrimenti pari al 2%) e l’imposta catastale (sempre 50€ per la prima casa, altrimenti pari all’1%).
Per quanto riguarda la parcella del notaio, mentre di norma è sempre il donatario a dover pagare, in caso di inadempimento il donante può pagare al posto suo, in caso di accordo tra le due parti.
IMU sulla casa: chi paga?
L’IMU, di base, è corrisposta dal proprietario dell’immobile. Esiste, però, un’esenzione dall’IMU sull’abitazione principale in caso il proprietario sia residente nell’immobile e ci abiti concretamente – insomma, in caso sia la sua dimora abituale a tutti gli effetti.
In caso di donazione della casa, il processo viene definito come trasferimento della proprietà del bene, che cambia il soggetto passivo dal donante al donatario (il nuovo titolare). C’è, però, una differenza a seconda del tipo di donazione.
In caso di donazione della piena proprietà l’IMU è, a tutti gli effetti, dovuta dal nuovo proprietario. Le stesse regole di esenzione citate sopra possono essere applicate secondo le stesse condizioni di sopra, cioè utilizzare l’edificio come abitazione principale, quindi in questo caso nessuno dovrà pagare l’IMU.
Caso diverso è la donazione con riserva di usufrutto, dove il donante mantiene l’usufrutto e continua a vivere nell’edificio fino alla scadenza dell’usufrutto (che sia una da data determinata o la morte del donante) o decide di affittare l’appartamento e si limita a riscuotere i canoni.
In questo caso l’IMU è dovere dell’usufruttuario, ma anche in questo caso può esserne esente se continua a usare l’edificio come abitazione principale. Naturalmente questa esenzione non si applica in caso l’usufruttuario decida di affittare l’appartamento.
Donare la casa ai figli: chi paga l’IMU?
In caso bisogni donare la casa al figlio ci sono alcune possibilità. Se il genitore decide di donare la proprietà restando a viverci l’IMU è, ancora una volta, non dovuto, ma solo se il figlio la usi come dimora abituale (in caso di cessione dell’integrale proprietà) o lo faccia il padre (in caso di cessione della nuda proprietà).
Infine, se la casa viene data in comodato gratuito al figlio al posto di essere donata, si può ricevere una riduzione del 50% dell’IMU. Questo avviene solo se:
- L’immobile non è di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9);
- Il contratto di comodato viene registrato presso l’Agenzia delle Entrate;
- Il comodante possiede un’unica abitazione in Italia, o al massimo un altro immobile adibito ad abitazione principale;
- Il comodante risiede e dimora abitualmente nel Comune dove si trova l’immobile concesso;
- Il comodatario utilizza l’immobile come abitazione principale.