Ti sei appena reso conto di aver compilato male il Modello 730? Mantieni la calma: hai ancora delle opzioni.
L’invio della dichiarazione dei redditi tramite Modello 730 ha come ultimo termine il 20 giugno. Una volta superata questa data non è più possibile annullare il modello inviato tramite l’apposita opzione e rifarlo da zero – il Modello 730 è stato, a tutti gli effetti, inviato e confermato. Ma questo non vuol dire che non ci sono opzioni, fortunatamente.
Mentre cercare di evitare errori è ovviamente ideale, alla fine siamo umani e capita a tutti di farsi sfuggire qualcosa. In questo caso, per nostra fortuna, subentrano i modelli integrativi, che ci permettono di aggiustare la situazione aggiungendo (o comunque modificando) la parte mancante ai redditi dichiarati, a seconda della situazione richiesta. Anche qui c’è, naturalmente, un tempo limite, quindi solo perché c’è una soluzione non è il caso di perdere tempo – non solo perché la scadenza è comunque entro la fine dell’anno, ma anche perché la procedura del Modello 730 è già stata avviata, quindi prima si risolve e meglio è.
Modello 730: opzioni dopo il 20 giugno
Dopo il 20 giugno sono disponibili due opzioni integrative, con scadenze e regole diverse. La prima è il 730 integrativo, che va presentato tramite CAF o intermediario fiscale non più tardi del 25 ottobre, solo nel caso in cui le correzioni non comportino una variazione delle tasse per maggior credito o minor debito – insomma, se le imposte dovute non sono maggiori di quanto già dichiarato nel Modello 730.
Se le modifiche comportano tali cambiamenti in credito o debito (in altre parole se le imposte dovute sono maggiori di quanto dichiarato), bisogna presentare il modello Redditi Persone Fisiche non più tardi del 30 novembre.
In questo caso si può scegliere fra la dichiarazione correttiva nei termini o quella integrativa entro il termine di presentazione dell’anno successivo o il 31 dicembre del quinto anno successivo (il termine di prescrizione, in altri termini).
Ci sono due opzioni da qui: Redditi Aggiuntivo per mettere redditi soggetti a tassazione separata e imposta sostitutiva, plusvalenze finanziare o investimenti e attività finanziare all’estero. L’altra opzione è Redditi Correttivo per corregge eventuali errori fatti durante l’invio di una precedente dichiarazione.
Importante precisazione: una dichiarazione integrativa non sospende le procedure già avviate alla consegna del Modello 730, quindi resta l’obbligo da parte del datore di lavoro o ente pensionistico di effettuare rimborsi e trattenute dovute in base al modello presentato.