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Bonus Renzi, in molti rischiano di doverlo restituire: in quali casi può accadere

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Daniele Orlandi

Chi rischia di dover restituire il Bonus Renzi ricevuto nel corso del 2022? Ecco che cosa prevede la legge relativamente a questa agevolazione.

Brutte notizie per alcuni dei lavoratori che, nel corso del 2022, hanno ricevuto il cosiddetto Bonus Renzi. Stiamo in realtà parlando del trattamento integrativo, come è stato successivamente chiamato, e che si traduce in un versamento aggiuntivo e mensile in busta paga fino a 100 euro. Vi è infatti la possibilità che alcuni di essi debbano restituire quanto ricevuto durante lo scorso anno e questo potrebbe avvenire subito dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, ovvero del modello 730/2023.

ex bonus renzi, chi deve restituire il trattamento integrativo
Quali lavoratori devono restituire i 1.200 ricevuti nel 2022 (ilovetrading.it / fonte ansa)

Una notizia che potrebbe creare non pochi problemi, ad esempio, a chi ha già speso nell’arco del 2022 e dell’inizio del 2023 quella somma di denaro trovandosi ora a doverla recuperare, risparmiando, per la restituzione. Cerchiamo dunque di capire per quale motivo in alcuni specifici casi bisognerà rinunciare all’intero trattamento integrativo annuale.

Bonus Renzi 2022, attenzione: molti lavoratori potrebbero doverlo restituire. Il motivo

I requisiti per poter ottenere il trattamento integrativo sono mutati nel corso del 2022 e pertanto è cambiata la normativa per aver diritto a questa importante agevolazione. Come? La fascia di reddito determina chi lo riceverà, ovvero solo coloro che non superano i 15.000 euro annui: in tal caso esso verrà pienamente riconosciuto. Mentre chi ha un reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro riceverà l’agevolazione solo nel caso in cui le detrazioni riconosciute superino l’imposta dovuta.

Modello 730: la fascia di reddito per ricevere il trattamento integrativo
Perché molti lavoratori devono restituire l’ex bonus Renzi (ilovetrading.it)

Da qui il fatto che per molti lavoratori che hanno ottenuto il bonus durante lo scorso anno, nel 2023 scatterà la restituzione obbligatoria in fase di conguaglio del 730, qualora emergesse che il contributo non spetti loro. In questo caso andranno resi 1.200 euro, la somma complessiva arrivata come extra bonus in busta paga durante il 2022.

Entrando nel merito di quanto prevede la norma, il trattamento integrativo è riconosciuto, per redditi over 15mila euro “per un ammontare non superiore a 1200 euro, determinato in misura pari alla differenza fra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda”. Proprio da questo passaggio emerge il ‘corto circuito’ che potrebbe comportare la restituzione integrale o parziale.

Che nel primo caso avverrà se le detrazioni spettanti non superano l’imposta lorda. Mentre il secondo caso potrebbe sopraggiungere qualora la differenza tra detrazioni spettanti ed imposta lorda dia come risultato una somma inferiore a 1.200. In tale situazione il bonus verrà decurtato e sarà possibile tenere solo la differenza tra le due cifre mentre il resto dovrà essere restituito o in un’unica soluzione o con un piano di rateazione.

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