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Bisogna consegnare gli scontrini della farmacia al CAF per il 730? Risposta arriva dall’Agenzia delle Entrate

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Daniele Orlandi

Un quesito che in tanti si pongono è se occorra consegnare al CAF gli scontrini della farmacia oppure se non sia necessario. Ecco cosa spiega l’Agenzia delle Entrate

Ci troviamo in pieno periodo di preparazione della dichiarazione dei redditi e, dunque, in tanti sono impegnati nel mettere insieme la documentazione relativa alle entrate ma anche alle spese detraibili e tra queste nella stragrande maggioranza dei casi figurano gli acquisti effettuati in farmacia.

Acquisti in farmacia, come comportarsi al caf per il 730
Occorre consegnare all’intermediario gli scontrini delle spese in farmacia? (Ilovetrading.it / Fonte ansa)

Queste spese vanno infatti ad abbattere le tasse sui redditi insieme a molte altre (come spese per le visite specialistiche, analisi di laboratorio, interventi chirurgici o non come dentista, ortopedico e oculista, acquisti di dispositivi medici) ma in gran parte dei casi occorre che i pagamenti vengano effettuati in maniera tracciabile ovvero mediante bonifico o con carta di credito/bancomat.

Acquisti in farmacia, è obbligatorio consegnare lo scontrino al CAF?

Pagare in contanti infatti non consente di ottenere alcuna detrazione. Per le spese effettuate in farmacia questo non è obbligatorio. Pertanto una domanda che in tanti si pongono è, qualora ci si rivolga ad un CAF per la compilazione del 730/2023, se occorra consegnare anche gli scontrini emessi dalla farmacia. Facciamo chiarezza.

Come ci si deve comportare all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi in merito all’acquisto di farmaci da banco in farmacia? Per le spese sostenute, ad esempio dal dentista, il CAF chiederà sempre copia della ricevuta di pagamento oppure una copia della ricevuta del bonifico per avere la conferma che si tratti di una spesa tracciabile.

medicine e 730: la procedura spiegata dall'agenzia delle entrate
Farmaci da banco, come funziona il sistema tessera sanitaria (Ilovetrading.it / Fonte ansa)

Per gli acquisti in farmacia il contribuente era tenuto a conservare copia dello scontrino che dovrà poi essere presentato al CAF. In tale contesto veniva apposto sullo scontrino il visto di conformità per poi tenerne copia.

Le cose però sono cambiate. Infatti oggi lo scontrino emesso in farmacia viene definito “parlante” in quanto su di esso è riportato il codice fiscale del contribuente previa consegna al farmacista della tessera sanitaria. Questo sistema fa si che automaticamente tutte le spese sostenute vadano a finire nel cassetto fiscale del contribuente e, di conseguenza, nel precompilato del 730.

Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

E, novità basata su un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato nella circolare n.14 e nella n.15 del 19 giugno 2023, la conservazione degli scontrini non è più necessaria o meglio esiste una possibile alternativa ad essa. All’intermediario non dovranno essere necessariamente portati e consegnati perché sarà possibile sottoscrivere una autocertificazione riportando su di essa, in maniera dettagliata, le spese sostenute in farmacia.

Si tratta in sostanza di una lista che è facile predisporre dal momento che basterà accedere con lo SPID al sistema tessera sanitaria, dove sarà possibile consultare tutte le spese sostenute nell’arco dell’anno d’imposta al quale il 730 fa riferimento. Oltre ai capitoli di spesa andrà riportata la frase “che tale prospetto corrisponde a quello scaricato dal Sistema Tessera Sanitaria”. Qualora però le spese siano maggiori di quelle presenti occorrerà consegnare al CAF scontrini e fatture relative ai costi non presenti nella precompilata.

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