Non manca molto per aderire alla rottamazione, e se lo fai potresti vederti i pagamenti sospesi fino a ottobre. Ecco come funziona
I benefici della rottamazione quater non sono soltanto per chi non ha pagato le cartelle esattoriali.
Infatti, c’è un altro beneficio molto interessante da non sottovalutare. Il governo Meloni, come ormai sappiamo bene, attraverso la nuova rottamazione ha permesso a persone che hanno debiti con il fisco, a partire dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, di regolarizzare la propria posizione.
Nello specifico, infatti, la rottamazione consentirà di versare solo l’importo del debito residuo senza versare sanzioni, interessi, aggio. Una soluzione che di certo agevola coloro che per qualunque ragione non hanno potuto saldare i debiti contratti con il fisco.
E che di certo, tramite una rateizzazione quinquennale, favoriscono l’alleggerirsi del peso del debito. Ma la buona notizia, come sopraccitato, non riguarda soltanto le cartelle esattoriali non pagate, ma anche altro. Scopriamo assieme cosa.
Rottamazione, pagamenti sospesi: ecco anche per chi
Forse non tutti ne sono al corrente, ma a beneficiare della rottamazione quater sono anche coloro che hanno già una rateizzazione in corso.
L’Agenzia delle Entrate, proprio rivolgendosi a quest’ultima categoria di persone, ci ha tenuto a sottolineare che la richiesta per aderire alla rottamazione per cartelle già rateizzate porta alla sospensione dei termini di pagamento del piano rate in corso, fino al prossimo 31 ottobre 2023.
Il pagamento è sospeso finché non ha luogo il perfezionamento della definizione agevolata che occorre pagando la prima o anche la rata in unica soluzione, il 31 ottobre prossimo.
Ergo, coloro che negli anni precedenti avevano dei debiti con il fisco per cui avevano messo in campo un piano rate, sono inclusi nella rottamazione 2023. È possibile, dunque, rottamare i debiti che restano.
Per questa ragione, per chi ha fatto richiesta di adesione alla rottamazione, i termini previsti dal piano rateale iniziale, sono sospesi fino al 31 ottobre. L’Agenzia delle entrate, lo ricordiamo, avviserà entro il prossimo 30 settembre 2023, se la richiesta di adesione è stata accettata oppure no.
A quel punto, si potranno definire nuovi termini per i pagamenti restanti. Se la richiesta è accettata, ci saranno nuove scadenze per le vecchie rate, rimpiazzate dalle nuove, con la prima oppure unica rata che dovrà essere saldata entro il 31 ottobre 2023.
Se la richiesta di adesione alla rottamazione è rifiutata, bisognerà riprendere il pagamento del vecchio piano rateale, e rispettare tutti i termini.