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Mutuo prima e seconda casa: occhio alle differenze che non conosce quasi nessuno

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Paolo Zignani

Mai accendere un mutuo senza prima informarsi sui costi che comporta: le sorprese potrebbero essere sgradevoli

Tra la prima e la seconda casa la differenza è enorme. La prima casa viene considerata una necessità se non un diritto per le giovani coppie, che spesso la scelgono accuratamente per stabilirvisi per molti anni. Di conseguenza tutti i governi e gli enti locali cercano di aiutare le nuove famiglie con varie forme di agevolazione.

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casa dolce casa, una necessità per chiunque – ilovetrading.it

Si tratta di persone che intendono abitare nella dimora che acquistano, spesso disponendo soltanto dei redditi del loro lavoro, senza patrimoni rilevanti alle spalle. Giovani che dunque non potrebbero diventare proprietari, senza un prestito, come tale gravato da interessi.

Così la gioia dell’acquisto della prima casa, nella quale si vivrà a lungo, condividendo situazioni emozionanti, destinate a diventare ricordi duraturi, viene accresciuta da sconti e vantaggi fiscali, che però non si ripeteranno mai più. Un mutuo è pur sempre un contratto fra due parti, una delle quali sa che il compratore molto probabilmente non ha alternative, e dunque si trova nella posizione più debole.

Giovani coppie nelle mani degli istituti di credito

Che la prima casa sia un bene di prima necessità, è ben difficile da dubitare, come dimostra il fatto che vi viene scelta la residenza. Situazione tanto particolare quanto unica. Solo in questo caso infatti l’acquirente gode delle maggiori agevolazioni. Si parla intanto dell’eliminazione delle spese aggiuntive: il mutuo si contrae senza addizionare altri importi. Se e quando si comprerà una seconda casa queste spese saranno del 2%.

Inoltre, per la prima casa l’imposta sostitutiva agevolata è ridotta allo 0,25%, ben poco rispetto al 2% che peserà sull’acquisto della seconda casa, sempre che anche per esso si ricorra a un mutuo.

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ilovetrading.it da Facebook

Non finisce qui. Le tasse sono decisamente più leggere, quando il mutuo è sulle spalle di chi acquista la propria residenza, dato che lo soccorre una detrazione Irpef del 19% sugli interessi e gli oneri del mutuo. Sarà inoltre possibile l’accesso ai fondi di garanzia. Infine, l’imposta di registro viene tagliata del 9%, ma solo per l’acquista della prima. La seconda casa invece comporterà una riduzione minore della stessa imposta, solo del 2%.

Va ricordato infine che mutui di questo tipo possono durare interi decenni, e che quindi il peso degli interessi sarà rilevante. Bisognerà scegliere con cura tra le varie proposte delle banche. Il tasso variabile di solito è sconsigliato, perché può impennarsi quando il costo del denaro aumenta seguendo l’andamento dell’inflazione. Gli economisti ritengono che sia proprio questa sia la soluzione migliore per abbattere il costo del denaro. Il tasso fisso, di conseguenza, si dimostra del tutto preferibile.

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