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Contratti a termine: tutte le novità e le cose da sapere per non farsi fregare | Occhio alle norme

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Giuseppe F.

Ci sono importanti novità sui contratti a termine: ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla regolamentazione aggiornata dopo le modifiche apportate dal Decreto lavoro.

Il contratto di lavoro temporaneo prevede sempre un termine finale e quindi ha una durata prestabilita. Per legge, può essere concluso tra un datore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione. Sulla durata massima, in generale, il limite stabilito è di dodici mesi.

Regole: contratti a termine
novità sui contratti a termine – ilovetrading.it

Con le modifiche apportate dal Decreto Legge del 12 luglio 2018, il contratto a tempo determinato non ha ridotto il tempo massimo di legittimità ma ha aperto alla possibilità di estensione fino a ventiquattro mesi, ma solo in presenza di specifiche condizioni.

Per esempio: le esigenze temporanee e oggettive, sempre estranee all’ordinaria attività, le esigenze di sostituzione di altri lavoratori, quelle connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili.

Sempre in generale, fino a oggi, il contratto a tempo determinato non ha permesso rapporti di durata superiore a ventiquattro mesi (lasso temporale comprensivo di proroghe o per successione di più contratti).

Nel momento in cui, in assenza delle condizioni che legittimano l’estensione ai due anni di durata, viene superato il termine di durata dei dodici mesi, per legge, il contratto dovrebbe trasformarsi automaticamente in un contratto a tempo indeterminato. E questo a partire dalla data di superamento del termine.

Contratti a termine, cambiano le norme: ecco i pericoli nascosti

Il nuovo Governo sta per introdurre nuovi limiti di durata, e altri vincoli, come il rispetto delle causali e il tetto al numero di dipendenti per tutti i contratti a termine. A oggi la fattispecie del contratto a termine è ancora molto criticata: assomiglia a un escamotage attraverso cui alcuni datori di lavoro aggirano il rischio e l’onere di assunzioni a tempo indeterminato.

Governo: novità sui contratti a termine
Limiti contratti a termine – ilovetrading.it

La politica, finora, non ha mai espresso un comportamento coerente. I Governi di sinistra hanno talvolta alleggerito i requisiti per ricorrere a questo tipo di contratto, mentre i lavoratori e i sindacati chiedono esplicitamente da anni che il sistema sia ripensato.

Va detto che i contratti a tempo determinato hanno l’obiettivo di incentivare le imprese a ricorrere al rapporto a tempo indeterminato, e spesso senza questo tipo di rapporto i datori non assumono. Questo rischio non è stato debellato dalle nuove misure del Governo.

Contratti a tempo determinato
Contratti a tempo determinato – ilovetrading.it

Eppure, presto, qualcosa potrebbe cambiare. Non a favore dei lavoratori, evidentemente. Continuerà a sussistere la possibilità di ricorrere al lavoro a tempo determinato in maniera libera e senza necessità di apporre alcuna causale per i primi dodici mesi del rapporto di lavoro. Resterà anche la durata massima del contratto a termine che non potrà superare i ventiquattro mesi (compresivi di proroghe e rinnovi).

Qualcosa cambierà per le “causali”, cioè le ragioni giustificatrici in presenza delle quali il contratto può avere durata superiore a un anno. Il punto è capire come rendere più flessibile l’utilizzo del contratto a termine. Per questo in futuro le causali potranno riferirsi a eventi programmabili e correlati all’ordinaria attività aziendale. Il Governo Meloni spinge affinché, d’ora in avanti, anche i rinnovi, e non solo le proroghe, siano senza causali fino ai dodici mesi.

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