Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Con il lavoro dipendente si può percepire l’assegno di accompagnamento INPS? La risposta ti sorprenderà

Foto dell'autore

Antonia Festa

Un invalido al 100% può lavorare e, contemporaneamente, beneficiare dell’accompagnamento? La prestazione è compatibile con i redditi da lavoro?

L’indennità di accompagnamento, prevista dalla Legge n. 18 dell’11 febbraio 1980, è un’agevolazione economica versata dall’INPS agli invalidi totali non autosufficienti.

indennità accompagnamento redditi da lavoro
Gli invalidi al 100% hanno diritto all’indennità di accompagnamento (ilovetrading.it)

La prestazione spetta indipendentemente dall’età e dal reddito posseduti.

Oltre agli invalidi al 100% e non autosufficienti, l’indennità di accompagnamento è riconosciuta a:

  • ciechi assoluti;
  • soggetti che svolgono cicli di chemioterapia oppure altre terapie in regime di day hospital e che necessitano di essere accompagnati;
  • minorenni, che non riescono a deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore e che necessitano di assistenza continua;
  • persone affette dal morbo di Alzheimer e dalla sindrome di Down, da epilessia o che hanno frequenti “crisi di assenza”;
  • soggetti che, pur potendo compiere le normali azioni quotidiane, hanno bisogno di un accompagnatore perché non sono in grado di percepire la portata dei propri gesti e la modalità in cui questi vanno compiuti.

Le categorie di beneficiari appena elencate possono accedere alla prestazione solo se possiedono anche tali requisiti:

  • cittadinanza italiana;
  • iscrizione presso l’Anagrafe del comune di residenza per i cittadini stranieri comunitari;
  • possesso di un valido permesso di soggiorno da almeno 1 anno;
  • residenza stabile e abituale in Italia.

L’ammontare dell’assegno, per il 2023, è di 527,16 euro, suddiviso in 12 mensilità.

Ma i percettori di indennità di accompagnamento possono lavorare e accumulare redditi?

L’indennità di accompagnamento è compatibile con i redditi da lavoro? Tutta la verità

L’indennità di accompagnamento, essendo un beneficio riconosciuto a tutti sulla base del solo requisito sanitario e a prescindere da condizioni anagrafiche o reddituali, non richiede la verifica dello stato occupazionale del beneficiario. In altre parole, ignora che questi percepisca dei redditi da lavoro.

accompagnamento redditi da lavoro cumulabilità
L’indennità di accompagnamento si può percepire anche se si lavora? (ilovetrading.it)

La concessione dell’accompagnamento è subordinata alle condizioni sanitarie del richiedente e del suo bisogno di assistenza. Per l’erogazione dell’indennità, infatti, è necessario il riconoscimento, da parte della Commissione medica ASL, dell’incapacità a deambulare o a compiere gli atti quotidiani autonomamente.

Alla luce di quanto sottolineato, l’accompagnamento è compatibile con i redditi da lavoro e un soggetto invalido al 100%, titolare della prestazione, può anche lavorare, se le forze glielo consentono. Per esempio, una persona che ha perso gli arti inferiori ed è costretto a muoversi su una sedie a rotelle può svolgere un impiego da ufficio, davanti al PC. Ciò non pregiudica l’erogazione dell’indennità di accompagnamento.

In particolare, la misura economica è compatibile con tutte le altre misure previdenziali e assistenziali, tranne le seguenti, che hanno la sua stessa natura:

  • prestazioni di accompagnamento riconosciute per invalidità per cause di guerra;
  • prestazioni di accompagnamento riconosciute per invalidità per cause di lavoro;
  • prestazioni di accompagnamento riconosciute per invalidità per cause di servizio.

In queste ipotesi, non è possibile ottenere entrambi i trattamenti, ma bisognerà scegliere quello più conveniente.

L’accompagnamento, infine, è incompatibile con l’indennità di frequenza e non spetta in caso di ricovero gratuito presso strutture con retta a carico dello Stato o di un Ente pubblico.

Gestione cookie