Onnipotente spera di diventarlo. Ma attualmente ChatGPT non è affatto capace di fare tutto. Sono ancora tante le cose dove l’AI non ti aiuterà.
Ha segnato un anno (il 2023) nel quale OpenAI si è sbrigato a registrare quel marchio diventato talmente grande (in fretta) da essere moda dilagante a livello globale. Vorrebbe segnare un’epoca contraddistinta dall’Intelligenza Artificiale, in qualsiasi settore.
Non c’è dubbio che con il bot di Sam Altman si è saliti di livello nello sviluppo di quella disciplina che sta studiando non più se, ma come si possono realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano.
Con ChatGPT si possono fare un miliardo di cose: ricerche di qualità (anche se non perfette visto che OpenAI ha fatto studiare il bot fino al 2021) generazione di immagini, revisione e traduzione di testi e creazione di linee di codice. E chi più ne ha, più ne metta. Davvero una grande e chiacchierata invenzione, osteggiata per un periodo anche dal Garante, che ha costretto OpenAI a circolare liberamente in Italia, entro determinati confini (di sicurezza e privacy), ma siamo ancora agli inizi (per certi versi, fortuitamente), è il tempo di dibattiti e di implicazioni di ChatGPT nel mondo lavorativo.
Ognuno a posto suo
E’ indiscutibile che ChatGPT sia multifunzionale, capace (soprattutto con la sua evoluzione, ChatGPT-4) di fare molto. Non tutto. Non ha capacità illimitate, né lavorerà al posto vostro in determinati campi. Innanzitutto, per quanto evoluto ChatGPT non è affidabile al 100%, servono sempre “link” e riferimenti che aiutino a dimostrare che le informazioni fornite sono vere. Una sorta di incrocio delle fonti, per capire la credibilità del suo lavoro.
Un’altra limitazione riguarda la versione gratuita dello strumento OpenAI, che non può accedere a informazioni più recenti di settembre 2021. Due anni, oggigiorno, è un lasso di tempo enorme vista le velocità in cui si viaggia in questo mondo un po’ smart un po’ tech. Non solo. È anche importante tenere conto del fatto che ChatGPT non può prevedere il futuro, il che vuol dire che qualsiasi informazione richiesta per un domani, oggi non può essere fornita, anche con tutti i dati a cui lo strumento ha accesso.
Un altro tipo di informazioni che ChatGPT non sarà in grado di fornire è relativa ai dati personali degli utenti o ai dati protetti da copyright. Ma neanche sarà in grado di aiutarti è commettere crimini, per fortuna. Ci saranno sicuramente modi per aggirare questo blocco creato da OpenAI ma, man mano che l’IA diventa più avanzata, diventerà sempre più difficile farlo. E per certi fermiamoci qui: finché ci può aiutare, va bene. Ma ognuno deve rimanere a posto suo.