Il lavoro cambierà drasticamente nei prossimi cinque anni? Ecco cosa dicono le previsioni.
Quali sono le sfide presenti e future nel mondo del lavoro? Ecco cosa cambierà in cinque anni e quali competenze si dovranno aggiornare per poter lavorare.
Il lavoro nobilita l’uomo e così non c’è nulla di più importante nella vita per poter non solo sopravvivere e guadagnare dei soldi, ma anche per sentirsi realizzati. Una persona realizzata nel lavoro è anche più felice in quanto riesce a trasmettere il suo benessere a tutti e a poter vivere in serenità. Nei prossimi cinque anni però ci saranno tantissimi cambiamenti nel settore del lavoro. Non solo l’intelligenza artificiale, quello che cambierà saranno soprattutto le competenze, ecco come.
A parlare delle previsioni future del lavoro ci pensa LinkedIn. La piattaforma del lavoro per eccellenza, che nella sua sede di Milano si mostra all’altezza di un luogo degno di comfort e benefit di ogni tipi, non è più solo il luogo in cui pubblicare il curriculum vitae. I frequentatori di LinkedIn infatti sanno che possono condividere le loro esperienze e cercare anche stimoli per trovare nuovi lavori. Ecco allora cosa c’è da sapere sulle competenze da acquisire nei prossimi cinque anni.
Il country manager, Macello Albergoni, racconta come negli ultimi anni le competenze siano cambiate tantissimo. Occorre quindi che ci sia un acceleramento nella conoscenza e nello sviluppo di apprendimento di nuove competenze per stare al passo con i mutamenti. Come possono fare le aziende e i lavoratori per stare sempre al passo con i tempi ed essere aggiornati? Sicuramente fondamentale è individuare alcuni corsi video che possano permettere a ognuno di poter imparare qualcosa di nuovo in qualsiasi momento della giornata.
Altro cambiamento riguarda la quantità e la qualità del lavoro. Se in passato il lavoratore diligente era colui che faccia tardi in ufficio e lavorava fino a dopo l’orario stabilito, oggi valgono molto di più il modo in cui si lavora, i corsi di formazione e le effettive competenze. E’ per questo che lo smatworking è comunque un’alternativa considerata valida da datori di lavoro e lavoratori. Le competenze, aggiornate soprattutto, sono il vero obiettivo di un buon lavoratore e non il tempo che passa seduto alla scrivania. Insomma saper fare molto non è sicuramente meglio di saper fare bene!
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