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Donazione di immobile: neppure immagini a quanti guai e controlli puoi andare incontro

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Valentina Trogu

La donazione di un immobile è un atto piuttosto complicato. Per non incorrere in conseguenze spiacevoli è bene sapere come agire nei dettagli.

La decisione di donare un immobile nell’ottica di pianificazione successoria deve tener conto di numerosi cavilli.

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I rischi della donazione di un immobile – Ilovetrading.it

La Legge non distingue i criminali dalle persone oneste che possono commettere errori involontariamente. Chi sbaglia paga dato che non è ammessa ignoranza. Ma per un povero cittadino riuscire a conoscere ogni cavillo di un atto è impossibile. Le direttive sono talmente numerose e varie che rispettare la normativa in toto può essere molto complicato.

Poniamo il caso di una donazione di immobile. Un gesto altruistico che solitamente si compie in un’ottica di pianificazione successoria. Per far sì che non ci siano problemi dopo il decesso, chi è avanti con gli anni può iniziare già in vita a suddividere il patrimonio tra gli eredi. Tra i beni da donare il patrimonio immobiliare tramite atto testamentario oppure in modo separato da questo. Una procedura apparentemente semplice ma che nasconde insidie da conoscere per non rendere vana la propria decisione.

Le regole da conoscere per la donazione di un immobile, attenzione a non commettere errori

La donazione è un gesto d’amore ma non equivale ad una vendita. Significa che il trasferimento del bene non è inoppugnabile. Gli altri eredi potrebbero opporsi all’atto anche molto tempo dopo l’esecuzione. E il donatore stesso potrebbe ritornare sui suoi passi e togliere il bene donato al donatario.

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Cosa sapere quando si vuole donare un immobile – Ilovetrading.it

Evento molto comune è la decisione da parte degli eredi esclusi – i legittimari – di contestare la scelta del donatore. I legittimari sono colori a cui per Legge spetta una quota legittima dell’eredità. Parliamo dei parenti stretti in linea retta. Qualora la donazione dell’immobile dovesse intaccare una quota legittima, allora l’escluso potrebbe opporsi all’atto fino a dieci anni dopo l’esecuzione. Un arco di tempo molto lungo durante il quale il bene donato potrebbe essere stato venduto.

Il proprietario della casa, dunque, non può disporre del proprio bene come vuole. Può tentare ma correndo il rischio che le sue volontà non vengano rispettate. E non c’è modo di porvi rimedio dato che la Legge riconoscere i legittimari. Questi sono il coniuge, i figli (anche adottivi) e gli ascendenti. A loro spettano le quote legittime.

Poi c’è la quota disponibile, complementare alla legittima, che il defunto può lasciare ad enti o terze persone liberamente. Se, ad esempio, la legittima corrisponde a tre quarti, la disponibile sarà di un quarto. Questa è la regola e non potrà essere trasgredita nemmeno indicando la donazione di un immobile in favore di un preciso erede. O meglio, la donazione sarà fattibile sono se le quote legittime non vengono toccate.

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