Gli avvisi esecutivi sono gli atti tramite i quali l’Agenzia delle Entrate notifica formalmente una pretesa tributaria ad un contribuente.
Se arriva un avviso esecutivo per multa stradale il cittadino deve procedere al più presto con il pagamento dell’importo indicato. Dall’1 ottobre 2011 gli avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate sono esecutivi. Rappresentano un’intimazione all’adempimento del pagamento dovuto – come una multa stradale – e diventano ufficialmente esecutivi passato il termine utile per l’inoltro del ricorso. Gli avvisi devono rispettare determinate regole per essere legittimi.
Dovranno essere motivati e sarà necessario che indichino gli imponibili, le aliquote applicate, le imposte liquidate, l’ufficio presso il quale recarsi per chiedere informazioni, le modalità e i termini del pagamento nonché l’organo giurisdizionale a cui presentare ricorso. Il contribuente, infatti, una volta ricevuto l’avviso potrà scegliere se fare ricorso oppure rinunciare a tale opportunità e ottenere una riduzione delle sanzioni.
Un’ulteriore alternativa per il contribuente è richiedere all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate la formulazione della proposta di accertamento con adesione qualora si sia ricevuta la notifica di un avviso di accertamento senza aver prima ricevuto l’invito al contraddittorio.
Avvisi di accertamento esecutivi per multe stradali, cosa occorre sapere
Gli avvisi esecutivi invitano il contribuente a pagare le somme dovute ricordando che trascorsi 30 giorni dal termine utile per il pagamento la riscossione degli importi passerà nelle mani degli Agenti della riscossione. Significa che nell’avviso di accertamento si concentra la qualità di titolo esecutivo e non è più necessario che si proceda con la notifica della cartella.
Poniamo ora il caso di un contribuente che riceve un sollecito di pagamento per sanzioni amministrative del Codice della Strada risalenti al 2018 dopo aver ricevuto un avviso di accertamento esecutivo non ritirato. Il cittadino non avrà alcuna possibilità di inoltrare ricorso dato che non ci sono validi motivi per contestare l’avviso né il sollecito. Eventuali contestazioni sarebbero dovute essere sollevate impugnando il verbale di accertamento nell’anno della violazione, nello specifico entro 60 giorni dalla notifica.
Non è ammessa neanche la contestazione della prescrizione dell’importo restando nei cinque anni tra la notifica del verbale e la notifica dell’accertamento esecutivo. La prescrizione per le multe stradali è, infatti, quinquennale.
Si potrebbe pensare di risolvere la questione con l’adesione allo stralcio delle cartelle attivato dal Governo Meloni se l’importo è inferiore a mille euro. Purtroppo sarebbe possibile solo per i carichi affidati all’ente riscossore tra il 2000 e il 2015. Né tantomeno sarebbe possibile aderire alla rottamazione quater se l’ente creditore non si avvale dell’Agenzia delle Entrate. In conclusione, l’importo contenuto nell’avviso esecutivo deve essere pagato il prima possibile chiedendo la rateizzazione per alleggerire l’onere.