Oggi scopriamo quali sono i termini di prescrizione del TFR e come fare ad interromperne il decorso. La guida completa.
Il trattamento di fine rapporto è una somma di denaro riconosciuta al lavoratore dipendente al termine del rapporto di lavoro. Si tratta di un importo che il datore di lavoro è obbligato ad accantonare ogni anno, in base alla retribuzione percepita dal singolo lavoratore.
Il TFR è uno degli elementi che incide maggiormente sul benessere finanziario dei lavoratori subordinati. Di fatto, si tratta di un riconoscimento economico che non spetta ai lavoratori autonomi.
Ad ogni modo, secondo quanto stabilito dall’articolo 2120 del Codice Civile, il TFR rappresenta un diritto del lavoratore subordinato e un obbligo del datore di lavoro. Si tratta di una sorta di stipendio differito, che viene riconosciuto al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Ci sono delle differenze tra il riconoscimento del TFR ai lavoratori dipendenti pubblici rispetto ai lavoratori dipendenti del settore privato. Nel primo caso, infatti è necessario attendere 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro per poter presentare la richiesta, mentre nel secondo caso la somma di denaro è esigibile immediatamente.
Scopriamo quando interviene la prescrizione del TFR e come interrompere nel decorso.
TFR, attenzione alla prescrizione: ecco quando scatta
Secondo quanto stabilito dall’articolo 2948 del Codice Civile, il diritto al TFR si prescrive dopo 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, la disciplina prevede una serie di strumenti che permettono di interrompere la prescrizione. Tra questi segnali, abbiamo la richiesta stragiudiziale del pagamento del TFR e l’azione giudiziale.
Tramite la richiesta stragiudiziale del pagamento del trattamento di fine rapporto il lavoratore comunica in maniera formale al datore di lavoro l’intenzione di ottenere il pagamento del TFR.
Con questa richiesta, il lavoratore interrompe il decorso della prescrizione. A tale proposito, la disciplina prevede che l’atto formale venga inviato tramite raccomandata A/R o consegnata a mano, per poter dimostrare l’invio e la ricezione.
Se, invece, si opta per l’azione giudiziale, il lavoratore decide di fare ricorso al Giudice del lavoro per ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto. Così facendo, il decorso della prescrizione viene interrotto fino alla decisione finale del giudice.
Nel caso in cui il datore di lavoro dovesse continuare a non versare la somma di denaro dovuta al lavoratore è possibile rivolgersi ad un avvocato per ricevere tutela legale e avviare un’azione giudiziale finalizzata al recupero dei soldi.
In questo modo, il Giudice del lavoro, tramite un decreto ingiuntivo, emetterà un ordine di pagamento esecutivo che permetterà al lavoratore di ottenere la somma degli spetta, più il rimborso delle spese legali.