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Se non sei riuscito a pagare l’acconto IMU il 16 giugno c’è una sorpresa che ti aspetta | Mai successo

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Daniele Orlandi

La scadenza per il pagamento dell’acconto dell’Imu era il 16 giugno. Cosa fare se non è stato pagato in tempo? La procedura rivela una sorpresa

Giugno è considerato il mese delle tasse, tra 730, Imu, Tari e chi più ne ha più ne metta. E tra le scadenze che bisognava segnare sul calendario c’era, per l’appunto, quella relativa all’acconto dell‘Imposta Municipale Unica, che doveva essere pagato entro il 16 giugno 2023.

Sanzioni acconto imu tardivo
Cosa succede se si paga l’acconto imu dopo la scadenza (ilovetrading.it)

Ma, tra i numerosi impegni della vita quotidiana, oltre al fatto che la data cadeva di venerdì e quindi in tanti avevano un occhio rivolto al week end, non è da escludere che molte persone non siano riuscite a pagarlo in tempo. Come comportarsi dunque nel caso di pagamento tardivo? Ve lo spieghiamo passo passo.

Imu, cosa succede se si paga l’acconto in ritardo: ecco cosa prevede la legge

Anzitutto diamo subito una notizia per tranquillizzare i contribuenti ritardatari: ovviamente l’Imu può ancora essere pagato, ma c’è il rischio di trovarsi a dover versare un salasso in sanzioni? Non tutto è perduto, infatti vi è un lasso di tempo successivo alla scadenza ordinaria nel quale si potrà usufruire di una sorpresa, in termino economici, decisamente gradita. I ritardatari potranno infatti usufruire del cosiddetto ravvedimento sprint. Vi sono 14 giorni di tempo per farlo riducendo, e non di poco, l’entità della sanzione associata al versamento tardivo.

Ravvedimento sprint per pagamento imu, che cosa significa
A quanto ammontano le sanzioni con il ravvedimento sprint (ilovetrading.it)

La legge specifica che il conto può essere saldato con una maggiorazione che va ad aumentare in base al ritardo che viene ad accumularsi nel pagamento della tassa. Regolarizzare il versamento dell’acconto nell’arco delle due settimane successive al 16 giugno, dunque fino al 30 giugno, consente di farlo con sanzioni ridotte allo 0,1% giornaliero. Passata quella data e fino ad un mese dalla scadenza, si passa al ravvedimento breve; la sanzione in questo caso ammonta all’1,5% fisso, indipendentemente cioè dai giorni di ritardo.

Ravvedimento lungo e lunghissimo

Trascorsi 30 giorni vi sarà il ravvedimento intermedio, possibile fino al 90esimo giorno successivo alla scadenza, con una sanzione dell’1,67%. Non è finita perché oltre i 90 giorni il contribuente si troverà a dover pagare con il ravvedimento lungo; in questo caso la sanzione sale e non di poco, passando al 3,75%. Passato l’anno e fino a due anni dalla scadenza si dovrà pagare il 4,28% in più mentre oltre i due anni alla tassa andrà aggiunto il 5% in sanzione.

Saldare l’acconto Imu è molto semplice in quanto deve essere fatto attraverso il modello F24, anche in versione semplificata. Ma occorre sempre barrare, essendo ormai trascorsa la scadenza per l’acconto, la casella del ravvedimento. Aggiungendo poi gli altri dati ovvero numero immobili, codice del Comune, la casella dell’acconto ed aggiungendo infine l’importo dell’imposta e delle sanzioni. Infine occorre indicare il codice tributo 3918.

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