Per donare soldi a figli e parenti senza correre il rischio di finire nel mirino del Fisco occorre conoscere alcune direttive da seguire.
L’Agenzia delle Entrate controlla costantemente i movimenti di soldi dei contribuenti e al minimo dubbio fa scattare gli accertamenti.
Il Fisco monitora i movimenti di denaro dei cittadini con numerosi strumenti e strategie. L’obiettivo è combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro individuando operazioni apparentemente illecite. Per colpa di chi trasgredisce la Legge, dunque, tutti i cittadini si ritrovano a dover prestare molta attenzione quando devono mettere in atto un trasferimento di soldi.
Sarà necessario far capire al Fisco il motivo del movimento del denaro, la provenienza e la destinazione ed escludere che sia frutto di un illecito. Questa indicazione vale anche nel caso di donazioni a figli e parenti. L’atto è considerato “solenne” e può addirittura richiedere l’intervento di un notaio. Tutto dipende dalla somma che verrà trasferita e dal legame tra donatore e destinatario.
Donare soldi a figli e parenti senza finire nel mirino del Fisco, come agire
Quando la somma di denaro non è elevata e il trasferimento avviene tra parenti stretti come coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle o nonni e nipoti non è necessario ricorrere a formalità come la stipula di un atto di donazione dal notaio.
La Legge stabilisce che in caso di modico valore può bastare un bonifico. Purtroppo non viene indicato un limite preciso per capire se si rientra o meno nel modico valore. Bisognerà fare riferimento alle condizioni economiche del donatore per ipotizzare o meno l’intervento di un notaio.
Se chi dona ha 100 mila euro sul conto corrente, ad esempio, una donazione di 15 mila euro sarà considerata di modico valore. Se, invece, i risparmi ammontano a 10 mila euro una donazione di soli 5 mila euro potrebbe necessitare di un atto notarile.
Quando si può ricorrere al bonifico occorrerà fare molta attenzione alla causale per non finire nel mirino del Fisco. Bisognerà indicare con precisione il motivo del trasferimento dei soldi. “Donazione”, “Regalia”, “Aiuto economico per l’acquisto di un’auto”, “Dono per la laurea” e così via.
Per quanto riguarda le donazioni in contanti occorre considerare il limite vigente in Italia. Dal 1° gennaio 2023 è pari a 4.999,99 euro. Sotto questa cifra sarà possibile prelevare e donare in contati, al di sopra sarà necessario effettuare un bonifico. Consigliamo comunque di procedere con il bonifico anche se si regalano somme inferiori a 5 mila euro per non indispettire il Fisco con un prelievo ingente.
Un ultimo appunto. Ricordiamo che le donazioni tra coniugi e ascendenti o discendenti in linea retta prevedono il pagamento di un’imposta solo per somme superiori ad 1 milione di euro. Si tratta del 4% sull’eccedenza. Franchigia che viene applicata per ogni beneficiario. Sulle donazioni tra fratelli, invece, si applica l’aliquota del 6% sopra i 100 mila euro mentre su quelle a parenti meno stretti l’aliquota sarà del 6% su tutto l’importo trasferito. Per gli estranei l’aliquota sale all’8%.