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Ex moglie casalinga e mantenimento: cosa cambia e cosa dicono le norme del 2023

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Fabiana Coppola

Arriva il giorno del divorzio, ma l’ex moglie non lavora, le spetta il mantenimento? Ecco cosa dice la legge e cosa cambia nel 2023.

L’assegno divorzile può essere fondamentale per l’ex moglie che non ha un lavoro e ha sempre fatto la casalinga. Con le nuove norme del 2023 sul divorzio però cambia tutto anche in questa situazione: ecco cosa succede e cosa bisogna fare.

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Ex moglie casalinga e mantenimento-Ilovetrading.it

Il mantenimento, in caso di divorzio, è previsto sicuramente se ci sono dei figli. Negli anni però le leggi hanno sempre ridotto, fino ad eliminare, l’assegno divorzile per l’ex moglie. Questo perché, in base a un concetto di parità dei sessi, si ritiene che la donna possa trovare un lavoro e mantenersi da sola. Un paradosso in alcuni casi considerando che i bambini sono quasi sempre affidati alle mamme, soprattuto se molto piccoli, e che devono sicuramente stare con lei impedendole di fatto un lavoro full-time o una carriera. Ma vediamo cosa dice la legge nel 2023!

Mantenimento per l’ex moglie se casalinga: cosa dicono le norme del 2023, le spetta?

La sentenza della Cassazione porta delle novità nel 2023 per il mantenimento delle donne casalinghe ex mogli. Questo assegno infatti non è più così immediato come un tempo, ma bisognerà dimostrare in tribunale di meritare l’assegno divorzile. In che modo? Ogni donna dovrà dimostrare che ha provato a trovare lavoro e perchè ha rinunciato ad esso per poterlo ottenere. Vediamo di preciso che cosa dice la legge in merito.

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Cosa cambia e cosa dicono le norme del 2023-Ilovetrading.it

La sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione n. 18287/2018 ha stabilito che in caso si divorzio all’ex moglie può essere concesso un assegno di mantenimento che sia una sorta di assistenza, quindi dovuto solo per l’autosufficienza economica. Un occhio di riguardo hanno le donne che si sono dedicate al mantenimento della casa e dei figli, per volontà sia della moglie che del marito.

In questo caso l’assegno divorzile diventa “compensativo” perché il coniuge, anche non lavorando, ha comunque contribuito al benessere della famiglia mantenendo la casa e crescendo i figli. L’assegno di divorzio deve dunque permettere all’ex moglie di mantenere lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio.

Per ottenere un assegno di mantenimento compensativo l’ex moglie però dovrà fornire la prova delle occasioni lavorative e professionali alle quali ha dovuto rinunciare per avere una carriera, concentrandosi sulla casa e sulla crescita dei figli. In pratica in questo caso l’assegno divorzile non è dato a prescindere alle donne ex casalinghe, ma a coloro che possono dimostrare di aver fatto, insieme al marito, la scelta di mettere da parte la carriera professionale per potersi prendere cura della casa, del marito ed eventualmente della prole.

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