I disabili hanno diritto a partecipare a un concorso vedendo garantite le pari opportunità. Ecco i requisiti per lavorare in Comune.
Chi è disabile può lavorare in Comune? La risposta è ovviamente positiva perché la costituzione garantisce le pari opportunità e le pubbliche amministrazioni, come le aziende private, hanno il dovere di non discriminare i diversamente abili.
In questo articolo si elencano tutti i requisiti che deve avere una persona che possiede un certificato di invalidità o disabilità e tutti i diritti che ha nell’ambito lavorativo e nella partecipazione dei concorsi pubblici.
Essere disabile e lavorare in Comune, come funzionano i concorsi e i requisiti
Diverse realtà pubbliche cercano persone disabili da inserire in aziende. Queste sono definite categorie protette, regolate dalla Legge 78/1999, a cui possono iscriversi persone con una disabilità superiore al 45%. I Comuni, così come tutte le aziende con personale superiore a più ai 15 dipendenti, hanno l’obbligo di assumere persone disabili.
Per poter assolvere a questo obbligo, anche i Comuni aprono dei bandi per per assumere chi è affetto da disabilità. Chi fa parte della legge 78/1999, riconosciuto da una commissione Asl di essere in condizioni di invalidità, si può iscrivere alle categorie protette e alle liste di collocamento mirato. Periodicamente le amministrazioni pubbliche riservano dei posti e nei concorsi hanno la precedenza rispetto a persone normodotate.
I disabili che rientrano nella legge 78/1999, che hanno diritto a essere inseriti nelle aziende pubbliche qualora ne facciano richiesta sono: gli invalidi civili (con riconoscimento di almeno 45%); invalidi del lavoro (con almeno il 33% di disabilità riconosciuta da Inail); non vedenti (ciechi assoluti o ipovedenti); sordi ( colpiti da questa malattia prima dell’apprendimento della lingua). Poi ci sono gli invalidi civili di guerra.
Gli altri requisiti sono simili alle persone normodotate. Per assumere una persona affetta da disabilità non è richiesto l’obbligo di leva (se la disabilità risale al periodo precedente dall’eliminazione della Leva obbligatoria); essere cittadini italiani o di stati membri dell’Ue; età non inferiore ai 18 e non superiore all’età prevista nelle vigenti norme di collocamento a riposo. Inoltre, non avere condanne penali; avere un titolo di studio richiesto; non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo o licenziati da PA.
Altri requisiti sono quello di non aver subito sanzioni disciplinari nel biennio precedente la domanda. In base all’handicap, il lavoratore deve avere diritto ad avere gli ausili necessari per svolgere l’attività e tempi aggiuntivi nelle prove di selezione, in base alla sua disabilità. Secondo decreto 90/2014, chi è invalido oltre l’80% non deve sostenere la prova di preselezione.
Viene comunque chiesta un’idoneità fisica all’impiego, anche se il requisito della sana e robusta costituzione, considerato discriminante, è stato abrogato. Dunque l’idoneità deve essere relativa al lavoro svolto e alle residue capacità lavorative con le mansioni da svolgere.