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TARI non sempre l’importo è giusto sulla seconda casa, controlla prima di pagare

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Floriana Vitiello

Il pagamento della TARI è previsto anche sulla seconda casa. Tuttavia, il cittadino dovrebbe sempre controllare l’importo prima di fare il versamento.

La TARI è la tassa sui rifiuti che tutti i proprietari o locatari di immobili devono versare annualmente. Il calcolo della somma da versare, che dipende da molteplici fattori, viene effettuato dal Comune di residenza e inviato tramite posta.

TARI seconda casa: cosa cambia
Pagare la TARI – Ilovetrading.it

Prima di effettuare il pagamento della TARI, soprattutto sulle case diverse dalla prima, è opportuno controllare che il calcolo effettuato dall’ufficio comunale sia corretto. Infatti, in alcuni casi, l’importo inserito nella lettera inviata al cittadino non tiene conto della reale quantità di spazzatura prodotta.

Da prassi, una seconda casa produrrà sempre una quantità di spazzatura inferiore rispetto alla prima, per questo motivo, a parità di casa, l’importo dovrebbe essere sempre inferiore sulla seconda casa.

TARI: occhio all’importo, c’è un errore di cui nessuno parla

La tassa sui rifiuti urbani tiene conto delle dimensioni dell’immobile, del numero di persone dichiarate allo stesso domicilio e delle aliquote applicate dai singoli comuni.

TARI seconda casa: occho agli importi
Tari seconda casa – Ilovetrading.it

Per quanto riguarda il versamento della TARI sulla seconda casa, è importante che il cittadino faccia molta attenzione all’importo addebitato. Perché, in non residenti dovrebbero pagare di meno rispetto ai residenti. I primi, infatti, producono meno spazzatura dei residenti.

A tale proposito è intervenuta anche la Commissione regionale della Toscana con la sentenza 26/2022. In tale occasione, la Commissione ha confermato che il Comune che non applica un calcolo proporzionale alla TARI sulla seconda casa sta commettendo un’illegittimità. In pratica, un errore del genere è considerato illegittimo in quanto sfavorirebbe chi non abita l’immobile tutto l’anno mettendolo sullo stesso livello dei residenti.

La legge stabilisce che la tassa deve essere ugualmente pagata anche se la casa non è abitata. Tuttavia, questa deve coprire solo i costi relativi al servizio svolto dall’amministrazione comunale senza gravare eccessivamente sul cittadino che produrrà meno spazzatura di un residente.

Se il Comune dov’è ubicato l’immobile di proprietà che figura come seconda casa non applica il principio della proporzionalità, commette un atto illegittimo che può essere impugnato dal cittadino.

In tal caso, la legge prevede l’impugnazione dell’avviso di pagamento secondo il meccanismo dell’autotutela. In pratica, basta rivolgersi agli uffici tributi del Comune di residenza per chiedere che avvenga il ricalcolo della tassa.

Se l’ufficio si rifiuta o si oppone al ricalcolo, il cittadino può effettuare l’impugnazione presso la commissione tributaria provinciale.

In ogni caso, ricordiamo che la disciplina tributaria attualmente in vigore prevede la possibilità di accedere all’esenzione TARI per chi ha una seconda casa disabitata o inutilizzabile. Ovvero, in tutti i casi in cui non si producono rifiuti è possibile beneficiare dell’esenzione TARI.

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