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Mutui: arriva l’ulteriore stangata da 275 euro al mese ma per alcuni sarà anche maggiore | Controlla subito

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Daniele Orlandi

Non è un periodo facile per chi ha un mutuo a tasso variabile, gli aumenti sono sotto gli occhi di tutti. Ecco quanto si rischia di pagare in più

Nell’arco di un anno e mezzo la situazione per quanto riguarda i mutui è drasticamente cambiata, e non certo in positivo. Se a gennaio 2022 il valore medio degli interessi per accendere un mutuo a tasso variabile si attestava intorno allo 0,67% oggi ci troviamo a dover fronteggiare un rialzo dei tassi che prosegue ininterrottamente da mesi e che ha portato il versamento mensile di chi sta, con il mutuo, comprendo i costi per acquistare la prima o la seconda casa, a livelli insostenibili.

Mutuo a tasso variabile: i rincari da gennaio 2022 a giugno 2023
Di quanto sono aumentati i mutui a tasso variabile? La simulazione e i costi (Ilovetrading.it)

Chi ha optato per un mutuo a tasso variabile lo sa bene: i rincari dell’ultimo periodo sono a dir poco sconvolgenti e a tal proposito è stata realizzata anche una simulazione che ipotizza un mutuo a tasso variabile da 126.000 euro con un piano di ammortamento distribuito nell’arco di 25 anni ed un tan di partenza a 0,67.

Mutui a tasso variabile, che salasso. Rincari dai 275 euro in su: ecco chi paga di più

Ebbene se la rata iniziale ammontava a circa 456 euro al mese, con i continui aumenti dei tassi di interesse da parte della Bce, oggi ci si ritrova a pagare, in media, 275 euro in più con rate che hanno ampiamente superato i 730 euro mensili. In parole povere è come se si pagassero cinque rate nell’arco di tre rate. Certo, quando si decide di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, è molto probabile che nel corso degli anni gli interessi potrebbero andare aumentando ma la situazione attuale è storicamente difficile da ritrovare e ne derivano incrementi spaventosi.

Comprare casa con mutuo: rincari da 275 euro al mese
+275 euro al mese per un piano di ammortamento di 25 anni (ilovetrading.it)

Oltretutto i 275 euro calcolati sono una sottostima in quanto migliaia di persone rischieranno di trovarsi a dover pagare molto di più. Del resto il TAN ha di recente toccato il valore di 4,67%, quasi sette volte più del tasso di gennaio 2022. Così oggi chi ha sottoscritto mutui con importi ridotti dovrà comunque versare 275 euro in più ogni mese ma chi richiesto mutui con un capitale più alto e dilatando nell’arco di un maggior numero di anni l’ammortamento per avere una rata più contenuta, potrebbe finire per spendere, in proporzione cifre ancora più elevate dal momento che dilazionare implica pagare un maggior quantitativo di interessi.

La situazione per quanto riguarda il tasso fisso

Per fare un altro esempio con una richiesta da 140mila euro ed un piano di ammortamento di 25 anni la rata mensile è passata da 506 a 791 euro. Se saliamo a 200mila euro oggi bisogna staccare un assegno di 1.283 euro contro gli 890 di gennaio 2022. Sottoscrivendo mutui a tasso fisso che a gennaio 2022 era inferiore all’1% oggi si pagano rate di 527 e 753 euro, valori che con il tasso fisso attuale del 3,5% (in alcuni casi anche del 4%) si sono portati a 700 e 1.001 euro. E non è ancora finita perché il picco dovrebbe essere toccato nel mese di settembre con la previsione di un ulteriore rialzo, prima di un progressivo calo previsto per i mesi successivi.

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