Le pensioni di luglio sono generalmente più alte del normale. Alcuni potranno avere due aumenti, altri soltanto uno. Ecco cosa succede.
Luglio è il mese che molti pensionati aspettano con ansia. Il motivo è l’assegno pensionistico che è sempre un po’ più alto, se non molto più alto, del normale. Due aumenti concorrono alla mensilità di luglio, ma non toccano a tutti i pensionati.
A luglio ci sono due grossi aumenti che concorrono a rendere questa mensilità molto attesa dai pensionati. In alcuni casi l’assegno pensionistico può finire per raddoppiare grazie alla combinazione di diversi fattori. In primo luogo, per la stragrande maggioranza delle pensioni erogate dall’INPS, troviamo la quattordicesima mensilità. Questo è una mensilità netta extra che viene corrisposta in aggiunta alla mensilità di luglio per tutti i trattamenti pensionistici INPS. La quattordicesima vale per le pensioni di vecchiaia, le pensioni di invalidità, molte delle pensioni anticipate (con l’esclusione dell’assegno dell’Ape Sociale), la pensione di reversibilità e la pensione minima.
Per poter avere la quattordicesima mensilità occorre che si siano compiuto almeno 64 anni e possedere un reddito che non vada oltre due volte il trattamento minimo. Per l’anno 2023 questa cifra corrisponde a 1127,48 euro al mese. La quattordicesima viene calcolata in base a due fattori. Il primo riguarda il numero di anni di anzianità contributiva, per cui si tiene conto di chi ha almeno 15 anni di contributi versati, che salgono a 18 per i lavoratori autonomi, e chi ne ha da 15 a 25, 28 per i lavoratori autonomi. Questi rispettivamente percepiscono un importo di 436,80 euro, 546 euro e 655,20 euro.
Il secondo parametro è quello del reddito annuo percepito. Per i redditi annui fino a 10.992,93 euro si applicano le cifre scritte sopra, mentre per i redditi più alti, ma inferiori a 14.657,24 euro, il pagamento della quattordicesima è, a seconda della fascia di anzianità, rispettivamente di 336 euro, 420 euro e 504 euro.
A chi spetta il secondo aumento di luglio 2023
Oltre alla quattordicesima c’è anche un altro aumento per alcune pensioni di luglio che non è altrettanto generalizzato. Si tratta dell’aumento extra dovuto alle rivalutazioni delle pensioni minime.
Questo extra non vale per le altre prestazioni pensionistiche, che hanno già avuto la loro rivalutazione ad inizio anno, quindi si pone come ultimo intervento della Legge di Bilancio 2023 sulle pensioni.
La rivalutazione era stata prevista già all’inizio dell’anno con la promessa di Forza Italia di rendere le pensioni minime del valore di 1.000 euro al mese. Considerando l’infattibilità della cosa si è optato per un minimo di 600 euro al mese, con gli aumenti di luglio.
Chi e quanto potranno avere l’aumento delle pensioni minime
I percettori di pensione minima di età inferiore a 75 anni avranno un aumento per la rivalutazione dell’importo dell’1,5% con il minimo che passa da 563,74 euro a 572,20 euro. Per chi ha già superato i 75 anni, invece, la rivalutazione dell’importo pensionistico sarà del 6,4% arrivando a 599,82 euro.
Con la stessa misura è previsto anche un ulteriore incremento del valore delle pensioni minime del 2,7% per il 2024. Gli arretrati di gennaio 2024 saranno calcolati per 6 mesi per un totale di 50,76 euro di aumento per chi ha meno di 75 anni e 216,48 euro per chi ne ha più di 75.