Risparmiare su IMU e Tari è possibile. Grazie alle leggi aggiornate si possono ottenere sconti del 20%, del 50% e del 70%.
L’IMU e la Tari sono due delle imposte più odiate dagli italiani. La prima è l’Imposta Municipale unica che deve essere versata da tutti i proprietari di un immobile, diverso dall’abitazione principale. La seconda, invece, è una tassa che garantisce il servizio di raccolta dei rifiuti urbani.
In entrambi i casi, si tratta di due esborsi annuali obbligatori, che richiedono un sacrificio economico di tutto rispetto. Tuttavia, è possibile risparmiare sul pagamento di Imu e Tari grazie alle nuove leggi.
I contribuenti, infatti, hanno la possibilità di ottenere sconti del 20%, del 50% e del 70% sul valore da versare.
IMU e Tari, sconto del 20%: ecco in quale caso
Per ottenere lo sconto del 20% sul pagamento di IMU e Tari è necessario che il Comune di residenza approvi tale agevolazione con specifica delibera. In sostanza, si tratta di una decisione dell’amministrazione locale che ha la possibilità di applicare una riduzione fino al 20% delle aliquote e delle tariffe sulle proprie entrate tributarie e patrimoniali.
In ogni caso, a prescindere dalla volontà del Comune di residenza, i contribuenti hanno la possibilità di ottenere lo sconto del 20% tramite la domiciliazione bancaria direttamente sul conto corrente.
Sconto del 50%: ecco in quali casi
È possibile beneficiare di uno sconto del 50% sul pagamento di IMU e Tari in presenza di specifiche condizioni. Secondo quanto stabilito la legge in vigore del 2023, per le case date in comodato d’uso ai figli è possibile beneficiare di uno sconto sulle tasse del 50% del loro valore,
Ad ogni modo, la disciplina tributaria prevede uno sconto del 50% sulla base imponibile dell’IMU per le case date in comodato d’uso gratuito purché rispettino questi requisiti:
- avere registrato all’Agenzia delle Entrate il contratto di comodato d’uso gratuito della casa;
- che l’immobile non rientri tra le case di lusso o di pregio;
- che il comodato d’uso sia tra parenti di primo grado in linea diretta, ovvero genitori e figli;
- il genitore che concede la casa in comodato d’uso deve essere residente nello stesso comune in cui si trova la casa data in comodato;
- che il genitore che ha concesso la casa in comodato d’uso al figlio sia proprietario di massimo di due immobili ad uso abitativo, ubicati entrambi nello stesso Comune.
In ogni caso, lo sconto del 50% vale solo per l’IMU e non per la Tari.
La disciplina prevede, inoltre, uno scontro del 50% sull’IMU anche per le case considerate inagibili. Per questa tipologia di immobile il versamento della Tari non è proprio prevista. Infine, hanno la possibilità di beneficiare di uno scontro del 50% sull’IMU anche i proprietari di una casa in Italia che, però, risiedono all’estero. In tal caso, l’immobile in questione non deve essere né in affitto né concesso in locazione.
Per concludere, lo sconto del 70%, di cui abbiamo parlato in apertura, è dato dalla somma delle due agevolazioni. Ad esempio, il proprietario di una casa data in comodato d’uso ad un figlio potrà beneficiare di uno sconto del 50%, a cui si aggiunge un ulteriore sconto del 20% in caso di domiciliazione bancaria.