Se si prende il congedo frazionato con la 104, come verranno conteggiati i giorni di ferie che spettano di diritto? Ecco la risposta
I fruitori della legge 104 hanno diritto ad una serie di vantaggi che altre categorie non possono ottenere. Tra gli innumerevoli punti a favore, vi rientra sicuramente il congedo frazionato. Si tratta di una divisione che va a incidere soprattutto sui giorni di ferie che spettano di diritto al lavoratore in questione. La denominazione corretta di questa agevolazione è “congedo straordinario”.
Risalente all’annata del 2001, si tratta di un periodo di aspettativa retribuito. A sua volta, l’aspettative consiste in un periodo di assenza giustificata dal posto di lavoro. Una volta appreso ciò, il significato di congedo straordinario acquisisce ancora più valore. Destinato a coloro che assistono ad una persona affetta da disabilità all’interno della loro famiglia, può arrivare a massimo 2 anni di durata durante tutto l’arco della carriera lavorativa. Dunque, è un provvedimento che riguarda principalmente gli accompagnatori.
Il congedo, oltre ad avere valore continuo, può anche essere frazionato. Questo è il vantaggio sostanziale per il quale è doveroso fare questo approfondimento. Il congedo è chiaramente inversamente proporzionale ai giorni di ferie. Più sarà lungo, minori saranno poi i giorni di ferie che si potranno trascorrere. In ogni caso, la possibilità di dividerlo su più giorni può tornare molto utile. Bisognerà tuttavia informarsi molto bene, prima di farsi illusioni. Questo poiché non tutti hanno diritto a questa agevolazione: ecco perché.
Quanti giorni si possono frazionare?
Per capire meglio come comportarsi, si dovrà prima analizzare un caso specifico. Come si può frazionare il congedo tramite legge 104? Durante il periodo di congedo le ferie non arrivano a maturare.
Tutto, dunque, rimane totalmente invariato. Per la gioia del dipendente e/o accompagnatore di turno. Esiste tuttavia un numero ben preciso di giorni che è possibile dividere.
In un periodo di lavoro dalla durata di due anni, i giorni che si possono frazionare durante la legge 104 sono circa 730. Possono anche essere divisi in più anni di lavoro, ma il periodo da prendere in considerazione è quello preso in considerazione poche righe sopra. Per esempio, nel caso in cui l’assistenza ad un membro della famiglia richieda dei periodi di assenza alternativi, si può optare per un mese di congedo per poi interromperlo.
L’importante è che venga rispettato a pieno titolo il numero di giorni a disposizione, che sono quelli riportati sull’arco di un periodo biennale. Esistono anche tanti altri metodi, che possono arrivare a far durare questo periodo di congedo fino a 7 anni. Le possibilità sono dunque molto ampie, a seconda della casistica.
