Luglio mese nero per oltre mezzo milione di persone: ecco cosa accadrà agli ex percettori del Reddito di cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza è stato, da sempre, una delle misure più discusse e divisive dello scorso governo. L’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni aveva promesso di cancellarlo e lo ha fatto. Ecco, allora, cosa cambia dal mese di luglio per i percettori del sussidio.
Era la misura simbolo del Movimento 5 Stelle. Addirittura, si arrivò a dire di avere “abolito la povertà”. Sicuramente, tanto durante gli anni da pandemia da Covid-19, quanto oggi, nel drammatico periodo finanziario che viviamo, è stato un prezioso aiuto per migliaia e migliaia di famiglie italiane.
Per il centrodestra, invece, è sempre stato un odioso sussidio che premiava chi non aveva voglia di lavorare, i parassiti. E così, in campagna elettorale, Giorgia Meloni aveva promesso una lotta senza quartiere in tal senso. Cosa che ha effettivamente fatto una volta vinte le elezioni e insediatasi a Palazzo Chigi. Andiamo a vedere, allora, quali saranno le importanti novità per gli ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza a partire dal mese di luglio che si sta avvicinando.
Reddito di cittadinanza: le novità da luglio
Come sappiamo, lo stop imposto dall’esecutivo con il Decreto Lavoro va a colpire i beneficiari occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni che, concluse le sette mensilità previste, vedranno la fine delle erogazioni. Si tratta, secondo le stime ufficiali del il 22,9% rispetto a chi lo percepisce. Oltre mezzo milione di persone.
Continueranno invece a percepirlo fino alla fine dell’anno le persone non abili al lavoro, ma anche i nuclei familiari al cui interno vi siano minorenni, persone con disabilità o con almeno sessant’anni di età. Cosciente del drammatico periodo economico che vive l’Italia, il Governo ha istituito la carta solidale per gli acquisti in supermercato, stanziando 500 milioni di euro: 382 euro una tantum fino alla fine dell’anno alle famiglie in stato di bisogno, e con un indicatore Isee al di sotto dei 15mila euro. Una carta rilasciata da Poste Italiane che non dovrà essere richiesta. Saranno i comuni di appartenenza a individuare i beneficiari e contattarli.
Non solo, il Governo ha istituito supporto per la formazione e il lavoro: 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi alle persone tra i 18 e i 59 anni (le stesse escluse dal Reddito di Cittadinanza). Requisito fondamentale che abbiano un valore dell’Isee familiare non superiore a euro 6.000 annui. Un supporto personale, quindi, nell’ambito della stessa famiglia, potrebbero arrivare a percepirlo più persone: così facendo il nucleo familiare incasserebbe anche di più rispetto a quanto faceva con il Reddito di cittadinanza.