Chi può andare in pensione a 64 anni? Quali sono i requisiti da soddisfare? Scopriamo gli scivoli dedicati e come utilizzarli.
Il sistema previdenziale italiano prevede diversi scivoli per il pensionamento ma non tutti i lavoratori possono accedervi.
Quando si inizia a respirare aria di pensione i cittadini cominciano a vagliare tutte le possibilità loro offerte. Non è semplice districarsi all’interno del sistema pensionistico italiano. Gli scivoli sono diversi e le regole di accesso differenti. Occorrerà capire se si soddisfano i requisiti e se la proposta conviene economicamente. La maggior parte delle pensioni anticipate, infatti, comportano delle penalizzazioni rispetto all’uscita con la pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni minimo di contributi).
Supponiamo, ad esempio, che il lavoratore desideri andare in pensione a 64 anni, con tre anni di anticipo. Quali sono gli scivoli che potrà utilizzare?
In pensione a 64 anni, i contributi rivestono un ruolo fondamentale
Il lavoratore che intende andare in pensione a 64 anni dovrà capire quale scivolo utilizzare in base agli anni di contribuzione maturata. Una prima possibilità è Quota 103. Permette il pensionamento già a 62 anni con 41 anni di contributi maturati. I requisiti dovranno essere soddisfatti entro il 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda il calcolo dell’assegno non è previsto il riconteggio contributivo. Significa che i contributi versati prima del 1° gennaio 1996 saranno calcolati con sistema retributivo, quelli dopo il 1° gennaio 1996 con sistema contributivo.
L’alternativa a Quota 103 con 64 anni di età è la pensione contributiva. In questo caso tutti i contributi dovranno essere stati interamente maturati dopo il 31 dicembre 1995 e rientrare, dunque, nel calcolo contributivo puro. Sono necessari, poi, minimo venti anni di contributi effettivi per poter lasciare il lavoro. È concesso, comunque, effettuare il computo nella Gestione Separata ma solo ad alcune condizioni ossia
- aver maturato meno di 18 anni di contributi prima del 1996,
- aver versato almeno cinque anni di contributi dal 1996,
- aver maturato almeno 15 anni di contributi totali.
Vige un’altra condizione da soddisfare per il pensionamento anticipato a 64 anni. L’assegno pensionistico dovrà essere superiore di 2,8 l’importo dell’assegno sociale. Significa che nel 2023 occorrerà raggiungere 1.409 euro di pensione minima per poter lasciare il lavoro prima dei 67 anni.
Per poter ottenere un importo dell’assegno più alto occorre maturare più contributi possibili soprattutto rientrando nel sistema di calcolo contributivo puro. Ricordiamo che è concesso versare anche contributi volontari ma solo soddisfacendo precisi requisiti – come l’assenza di un’occupazione – che se maturati (anche in passato) consentono di continuare con i versamenti dato che l’autorizzazione non decade mai. Se, invece, non si ha tale autorizzazione, allora l’unico modo per aumentare il montante contributivo e, dunque, l’importo sull’assegno pensionistico è rimane a lavoro.