Addio ai brand Astro e Blue: i patiti del gaming e dello streaming potrebbero ritrovarsi un piccolo tesoro nell’armadio
Il marchio dei microfoni Blue fa già parte del modernariato o, se si vuole, dell’antiquariato tecnologico, sorte che toccherà pure alle cuffie Astro, ancora in vendita con il loro nome ma già destinate a subire la stessa sorte. Logitech G, infatti, nel 2017 e 2018 ha completato le due acquisizioni e procede verso la piena assimilazione.
E’ bastata un’operazione lieve come la cancellazione di un link al sito originario e per l’indipendenza di Blue microphones è suonata l’ora del De profundis. Solo ai moderni, d’altronde, come notava Oscar Wilde, spetta il privilegio di essere sorpassati. E’ la legge della moda, che dapprima dona luce e notorietà per poi relegare nell’ombra, salvo restituire un’imprevista vitalità postuma grazie ai collezionisti, che alla durezza del mercato oppongono tutt’altra legge, quella della memoria e del buon gusto.
Logitech G acquista e cancella due marchi
Gli appassionati di gaming e di streaming che hanno comprato nel decennio scorso le due periferiche, quindi, si ritroveranno con dei pezzi di valore, poiché il mercato della nostalgia darà loro nuovo prestigio.
Logitech G ha investito non poco: 85 milioni per Astro e 177 per Blue, una coppia che parrebbe inseparabile e invece segue per il momento percorsi distinti. Infatti sul sito statunitense della nuova proprietà sono apparsi i microfoni Yeti e Snowball, entrambi dotati della tecnologia Blue, del cui vecchio marchio null’altro resta ormai che il nome. I dubbi in proposito hanno inquietato a tal punto il pubblico, che la Logitech G ha dovuto pubblicare una nuova Faq, per rispondere una volta per tutte alla domanda: “Il brand Blue Microphone sparirà?”. Così è la decisione è stata ufficializzata: “Manterremo il brand Yeti e lo sposteremo sotto all’egida di Logitech G.
Il nome “Blue” verrà utilizzato per descrivere le nostre tecnologie”. Quanto ad Astro, resisterà ancora un poco; è stato confermato nella stessa Faq che il brand “continuerà a proporre soluzioni audio di livello premium per le console, all’interno del brand Logitech G”.
E chissà mai che oggetti tecnologici di questo genere, acquistati da ragazzi con l’entusiasmo di una passione proiettata nel futuro, abbiano in futuro il fascino dei telefoni bianchi o delle vecchie radio. Non per nulla l’antiquariato di oggi segue un nuovo trend tecnologico. Questione di design, ancora una volta. Per la dominante Logitech è invece questione di software, perché riunendo tutti i prodotti acquisiti da altre aziende sarà possibile utilizzare la stessa tecnologia, semplificandone l’uso e forse riducendo il prezzo.
Probabilmente è questa la ragione della cancellazione dei due marchi, dato che nel caso di altre acquisizioni la fusione definitiva non si è verificata. Quindici anno dopo, Ultimate Ears resiste indomita con i suoi monitor intra-auricolari usati da molti celebri cantanti, come pure Saitek, filiale creata da Scisys, la prima società a produrre scacchi elettronici, legata già nel 1985 da un contratto con il campione del mondo Garry Kasparov.