Che i tassi siano stati ripetutamente aumentati dalla Bce non è un mistero ma come si traduce questa operazione dal punto di vista di un mutuo? Ecco i maxi aumenti ai quali si rischia di andare incontro
Non è un periodo per nulla semplice per sottoscrivere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione. La situazione è tutt’altro che rosea, dal punto di vista dei tassi ed in particolare per quanto riguarda i ‘variabili’ in conseguenza delle azioni intraprese dalla Bce per allontanare lo spettro della recessione in Ue.
Come? Agendo con una serie di rialzi del costo del denaro già effettuati ma che potrebbero proseguire ancora e che si sono già tradotti in una fitta serie di aumenti per quanto riguarda le rate dei mutui a tasso variabile.
In caso di un altro aumento di 25 punti base, la situazione potrebbe diventare veramente complessa. Le simulazioni parlano chiaro: prendendo in esame un finanziamento da 126mila euro con piano di restituzione, a tasso variabile, in 25 anni e con una sottoscrizione nel mese di gennaio 2022, lo scenario è a dir poco drammatico.
Mutui, chi lo ha sottoscritto nel 2022 rischia di pagare un salasso in più. I motivi
All’epoca il tasso di partenza era pari a 0,67% ed in questa casistica si traduceva in una rata mensile di 456 euro. Con i possibili prossimi rialzi tale rata potrebbe crescere addirittura del 60% rispetto a quella iniziale, portandosi a ben 731 euro al mese. Un nuovo aumento dei tassi potrebbe cioè tradursi in un aggravio, per ogni singola rata, di una cifra che sfiora i 275 euro rispetto a quanto si pagava all’inizio dell’anno scorso. Infatti il tasso variabile ha già toccato, nel mese di giugno 2023, il 4,67% e dunque la rata ha già toccato i 713 euro.
In caso di un ulteriore rialzo dello 0,25% la cifra toccherebbe, appunto, il valore di 731 euro. E con uno scenario sul medio periodo tutt’altro che positivo dal momento che la corsa dei tassi potrebbe non aver ancora raggiunto il picco, previsto per il mese di settembre quando si ritiene che l’Euribor a 3 mesi toccherà il 3,84%. Questo significa che il tasso del mutuo nella casistica presa in considerazione in questo articolo arriverebbe a sfiorare il 5,10%. La rata ammonterebbe a 743 euro mensili con un incremento, nell’arco di poco più di un anno, di ben 285 euro.
La situazione dovrebbe lentamente andare a migliorare, almeno secondo gli analisi, da ottobre in poi con un progressivo calo dei tassi. Per il mese di giugno 2024 si prevede che l’Euribor a 3 mesi si attesti intorno al 3,42%. Per tornare ai livelli pre-guerra però, occorrerà ancora molto tempo.