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Pensioni: scatta quella nuova con 32 anni di contributi | come funziona e chi ne può approfittare

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Valentina Trogu

Sul piano “pensioni” scatta una novità nell’APE Sociale che consente il pensionamento con 32 anni di contributi. Scopriamo chi può accedervi.

Il trattamento che accompagna fino alla pensione di vecchiaia – l’APE Sociale – diminuisce gli anni di contributi per alcuni beneficiari ossia gli edili e i ceramisti. L’APE Sociale è un’indennità corrisposta a quattro categorie di cittadini fino al momento della maturazione dei requisiti di pensionamento con la pensione di vecchiaia.

pensioni con 32 anni di contributi
In pensione con 32 anni di contributi – Ilovetrading.it

Non è, dunque, una vera e propria pensione ma un trattamento che consente ad alcuni cittadini di lasciare il lavoro a 63 anni di età con 30 o 36 anni di contributi (almeno fino ad oggi). L’APE prevede che l’assegno mensile non sia superiore a 1.500 euro e non include la tredicesima. Il ricalcolo della somma erogata avverrà al compimento dei 67 anni con il passaggio (previa domanda) alla pensione di vecchiaia.

Possono accedere alla misura solo i caregiver da almeno sei mesi, gli invalidi con percentuale minima del 74%, i disoccupati e gli addetti alle mansioni gravose. Tra questi vi rientrano i lavoratori del settore edile e i ceramisti, sia dipendenti che autonomi. Per loro scendono gli anni di contributi da 36 a 32.

In pensione con 32 anni di contributi, le nuove direttive

Periodicamente la lista dei lavori gravosi si allunga includendo nuovi beneficiari. È accaduto nel 2022 con l’introduzione nell’elenco di maestri, estetiste, artigiani e addetti alle pulizie. Per i lavoratori edili e i ceramisti, investe, è stata decisa una nuova tutela, l’abbassamento dei requisiti contributivi di quattro anni, da 36 a 32.

pensioni con 32 anni di contributi
APE Sociale, chi può accedervi con 32 anni di contributi – Ilovetrading.it

Significa che l’obiettivo è Quota 95, 32 anni di lavoro e 63 anni di età per il pensionamento. Un vantaggio dedicato a due categorie che svolgono un’occupazione molto usurante a detta dell’INAIL e dell’INPS. Gli enti hanno preso la decisione di ridurre i contributi rilevando la discontinuità del lavoro edile dato che dipende dalla durata degli appalti e dei cantieri.

Per quanto riguarda i ceramisti – artisti dediti alla lavorazione della ceramica e affini agli edili – sono stati inseriti nella riduzione sia i lavoratori dipendenti che autonomi. Nello specifico, la normativa prevede che l’attività di ceramista debba essere stata svolta per almeno la metà della carriera lavorativa o che la mansione sia stata ricoperta per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci al momento della domanda di accesso all’APE Sociale.

L’opportunità è concessa anche ad altre attività gravose affini come ai magazzinieri e ai muratori. Per maturare il diritto all’APE Sociale questi dovranno aver svolto tali mestieri negli ultimi dieci anni.

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