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Mutui e prestiti, le rate si alzano ancora e c’è chi sorride: indovinate chi?

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Samanta Airoldi

Nuovi rialzi delle rate di mutui e prestiti, gli italiani ormai sono in ginocchio. Eppure c’è chi trae profitto da questa situazione.

Non c’è limite al peggio. E nemmeno ai rialzi sulle rate dei mutui. Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile potrebbe trovarsi davvero nei guai. Ma la ruota, per qualcuno, sta girando nel verso giusto, analizziamo la situazione nei dettagli.

Nuovi aumenti sui mutui
Aumentano ancora le rate dei mutui/ Ilovetrading.it

Ottenere un mutuo nel 2023 non è assolutamente facile. Specialmente se l’obiettivo è avere un mutuo a tasso fisso. Le garanzie richieste dalle banche sono ormai troppe e ben pochi possono fornirle: di sicuro non chi percepisce uno stipendio medio in città come Roma o Milano. È stato stimato, infatti, che chi è riuscito ad ottenere un mutuo nel 2022, a parità di condizioni, non riuscirebbe ad ottenerlo nel 2023. Oppure gli verrebbe concesso ma solo a tasso variabile.

Fino a qualche tempo fa il mutuo a tasso variabile era considerato più vantaggioso sotto tanti aspetti. Ma sottoscriverlo oggi non conviene: il rischio è di trovarsi poi a fare i conti con rate sempre più alte e insostenibili. Già perché gli aumenti sui tassi di interesse stabiliti dalla Bce – la Banca Centrale europea – non si sono ancora arrestati e, anzi, presumibilmente proseguiranno per tutto l’anno.

Mutui sempre più cari: ecco cosa succederà

Rate del mutuo sempre più alte portano dritti verso un crescendo di famiglie che contraggono debiti con gli istituti di credito. E non riuscire più a pagare le rate del mutuo significa una sola cosa: pignoramento della casa. Prima di pensare al peggio, però, analizziamo la situazione nei dettagli per cercare di capire cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi.

Aumenti rate dei mutui
I tassi di interesse sui mutui aumenteranno ancora/ Ilovetrading.it

Per il momento possiamo dire che, nel mese di aprile, i tassi di interesse sui mutui sono saliti ancora e sono arrivati al 4,52% mentre quelli sui prestiti non legati all’acquisto di un’abitazione si sono collocati  al 10,29%  rispetto al 10,12% di marzo. Questo significa che, nel giro di un solo mese, il valore dei prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,9% mentre quelli all’industria sono diminuiti dell’1,1%.

Purtroppo il peggio deve ancora venire perché tra pochi giorni la Banca Centrale europea alzerà di nuovo i tassi di riferimento portandoli dal 3,25 al 3,5%. Ulteriori aumenti delle rate dei mutui a tasso variabile saranno quindi inevitabili. Questa situazione sta favorendo un deciso incremento dei ricavi e dei profitti dei gruppi bancari sia italiani sia europei. Dall’altra sponda del fiume, però, ci sono milioni di famiglie che rischiano di vedersi pignorare e mettere all’asta la casa.

Ma la Bce prosegue spedita: infatti grazie a questi aumenti  sale il “margine di intermediazione” che rappresenta circa il 60% degli incassi totali delle banche. Di recente la stessa Bce ha invitato gli istituti  di credito non solo ad aumentare le rate dei mutui ma anche a premiare e remunerare i clienti  che depositano denaro. Le previsioni per i prossimi mesi, quindi, non sono positive. Non per le famiglie, almeno.

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