Il bonus Cultura del 2014 ha sempre diviso molto, ma adesso, a causa di un fenomeno in crescita, potrebbe chiudere definitivamente.
Partito nel 2014 sotto il Governo di Matteo Renzi, il bonus cultura per i neo 18enni ha subito diviso la politica riguardo la sua natura. Se per molti era solo una mancetta elettorale, per altri era un valido aiuto e supporto ai giovani. Adesso si va verso la cancellazione.
Il motivo della prossima sparizione del bonus Cultura non è al 100% politico, anche se la presenza al Governo di una forza di centrodestra che fin dal primo giorno si è opposto a questo bonus non gioca a favore di 18app e di tutto quello che porta con se. Il bonus è nato nel 2014 e prevede un bonus di 500 euro spendibili in 1 anno a tutti coloro che compiono 18 anni nell’anno in corso. Questi soldi possono essere utilizzati tramite l’applicazione 18app sotto forma di voucher che coprono il costo di acquisti di libri, biglietti del cinema e del teatro, corsi di aggiornamento e tutta una vasta gamma di beni e servizi che servono per l’accrescimento della cultura del beneficiario.
Il bonus è studiato per essere utilizzato dai ragazzi e dalle ragazze nel modo più completo possibile perché alla fine dell’anno, con la scadenza del bonus, tutti i soldi non utilizzati vanno persi. Visto che le possibilità di acquisto con 18app sono molto ampie si può pensare che non ci sia necessità di utilizzare il bonus in maniera diversa da quella prevista. Tuttavia quando ci sono soldi di mezzo ci sono anche persone che vogliono approfittarsene. Su internet si è configurata questa truffa ai danni dello Stato in cui una persona “compra” il bonus per soldi veri. Una ricerca di Repubblica ha portato alla luce uno dei tanti canali tra Telegram e Instagram che compongono un piccolo mercato nero di voucher.
La ricerca condotta da Repubblica è stata condotta direttamente all’interno di uno dei gruppi Telegram in cui si effettuano gli scambi. Tutto è fatto alla luce del sole, senza alcuna prudenza nel coprire la propria attività con falsi titoli o test all’entrata. La descrizione del gruppo, anzi, recita chiaramente “cambiamo il fondo 18app a 400 euro”.
A rispondere ai nuovi entrati è un Bot che spiega il procedimento. In seguito al pagamento si chiede i fare due voucher da 250 euro che poi vengono corrisposti dall'”imprenditore” tramite PayPal, PostePay o Bonifico bancario.
Questa situazione è sempre più diffusa in Italia, con moltissimi giovani che con molta facilità hanno accesso a pagine Instagram e Telegram con il preciso intento di operare questa truffa. Solo nel gruppo visitato da Repubblica gli iscritti sono oltre 6.000 e secondo i dati della Guardia di Finanza nel periodo tra il 2018 e il 2020 questo fenomeno sarebbe costato allo Stato circa 17 milioni di euro.
Visto con quanta facilità il sistema di 18app può venire abusato per far fare soldi illegalmente non sarebbe una sorpresa se il Governo Meloni decidesse di cancellarla già a partire dall’anno prossimo. Sono già in discussione alcune misure alternative per i giovani come Carte Cultura e Carta Merito, che però avrebbero una platea di beneficiari molto più ristretta, visto che andrebbero solo a chi ha un reddito familiare basso e/o voti altissimi a scuola.
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