Il lavoratore è obbligato a comunicare, tempestivamente, la malattia o l’infortunio al proprio datore di lavoro.
Essere imprenditori non è facile: bisogna cercare di curare, quanto il più possibile, la propria azienda in tutti i suoi aspetti, per mantenerla in salute. Allo stesso modo, i lavoratori devono comportarsi in modo adeguato, cercando di non recare danno all’azienda per cui lavorano. Ad esempio, quando il lavoratore non comunica la malattia al capo rischia molto.
È di fondamentale importanza che l’attività lavorativa di un’azienda non subisca delle interruzioni. Per questa ragione, occorre avvisare per tempo delle proprie assenze e, dunque, anche se si è impossibilitati a lavorare per motivi di salute. Scopriamo cosa sapere per evitare problemi.
Malattia o infortunio: le responsabilità del lavoratore
Naturalmente, è diritto di ogni dipendente potersi assentare quando si sta male, ma è necessario – secondo quanto stabilito dalla legge – che il datore di lavoro lo sappia quanto prima, in modo tale che possa sostituirlo per tempo organizzando il lavoro. È necessario assicurare la continuità lavorativa.
In caso di malattia o infortunio, il lavoratore deve assolutamente informare il proprio capo il prima possibile. Si tratta di un obbligo che vede la luce anche dalla necessità di assicurare un rapporto corretto con il proprio datore di lavoro. Per comunicare la malattia al capo, generalmente si può ricorrere a una PEC, ma anche a un semplice SMS, un’e-mail, un fax, una telefonata o un telegramma. Come fare per comunicare l’assenza per malattia è regolamentato dai contratti collettivi.
È importante, quindi, che leggiate cosa prevede il vostro contratto collettivo. Se non dovessero esserci indicazioni in tal senso, sarebbe opportuno comunicare l’assenza in forma scritta così che ne resti traccia: conservate tutto, quindi.
I rischi legali se non si comunica in tempo la malattia al datore di lavoro
Cosa si rischia, quindi, se non si comunica la malattia al proprio datore di lavoro? Anche in questo caso, è tutto regolamentato dai contratti collettivi nazionali (CCNL) e, a seconda delle infrazioni, ci sono delle specifiche sanzioni. Se non si avvisa tempestivamente il capo della propria assenza, si è considerati assenti ingiustificati. Le sanzioni possono essere lievi, se si ritarda la comunicazione di un giorno e sempre più gravi per il tempo che si protrae fino a giungere alla sospensione o al licenziamento.
Come riportato da La Legge per Tutti, il datore di lavoro potrebbe chiedere chiarimenti prima di procedere con il licenziamento per assenza ingiustificata, ma non è tenuto a farlo. La Cassazione, con sentenza 795/2017, ha confermato che quando il lavoratore non risponde alla comunicazione del datore di lavoro in merito all’assenza ingiustificata, questo può essere licenziato. Generalmente, l’omissione nel comunicare la propria malattia al capo può essere considerato “notevole inadempimento” del lavoratore. Nel caso in cui il dipendente non potesse comunicare la propria assenza per motivi gravi – ad esempio, un incidente o un ricovero – deve dimostrarlo.