Si cambia aria con i nuovi concorsi pubblici attesi entro la fine del 2023. Le nuove regole portano a una vera rivoluzione delle assunzioni.
Da molti anni le assunzioni per i dipendenti pubblici vengono fatte tramite i concorsi che hanno una struttura ben definita a cui ci siamo abituati. Con il nuovo intervento del Governo ci avviamo verso un cambiamento radicale delle assunzioni pubbliche.
In Italia pochi posti di lavoro sono stabili quanto quelli nel settore pubblico e sicuramente nessuno lo è di più. Da sempre le assunzioni di lavoratori per gli enti pubblici vengono fatte tramite i concorsi pubblici, esami con una struttura precisa e collaudata nel tempo che è cambiata di pochissimo negli anni. Ormai ci siamo abituati alla struttura dei concorsi pubblici: una prova di cultura generale a risposta multipla come prima prova, una seconda prova scritta a risposta multipla e infine una prova orale con una commissione composta dal personale dell’ente per cui si vuole lavorare e degli psicologi del lavoro.
Questa struttura sta per cambiare grazie all’intervento del Governo. Approvato pochi giorni fa alla Camera, il decreto Pubblica Amministrazione ha l’obiettivo di rendere più rapide e digitalizzate le pratiche di assunzione dei dipendenti pubblici. Questo cambiamento nasce dalla necessità di accorciare i tempi di assunzione per il settore pubblico e al contempo di sfruttare le nuove possibilità che la tecnologia informatica ci può dare. Secondo quanto riportato nel decreto, l’obiettivo principale della rivoluzione dei concorsi pubblici è di rendere la procedura di assunzione lunga non più di 6 mesi a partire dalla data ultima di presentazione delle candidature.
Digitalizzazione delle procedure per renderle più veloci
Si opererà una completa digitalizzazione di tutte le pratiche burocratiche attorno alle candidature, mantenendo comunque delle rigide scadenze. In questo modo si vogliono snellire le procedure e rendere il tutto più rapido, abbattendo i tempi morti dell’invio delle pratiche da un ufficio all’altro della Pubblica Amministrazione. Tutti gli step delle pratiche concorsuali saranno messi sulla piattaforma InPa.
Una modifica molto importante per quanto riguarda i concorsi per le posizioni “non apicali” è rappresentata dall’eliminazione della prova orale. Questo stop è stato voluto fino al raggiungimento dell’obiettivo del PNRR, ovvero il 2026. La decisione del Governo riguardo l’eliminazione della prova orale dei concorsi ha già suscitato diverse polemiche che pare siano per il momento state congedate con la necessità di snellire ulteriormente i procedimenti di assunzione in alcuni punti chiave della Pubblica Amministrazione. Le proteste delle opposizioni fanno invece notare come questo salto di un passaggio importante possa aprire la strada a falle nel giudizio dei candidati da assumere.
La divisione dei bandi su base territoriale
Si pensa inoltre di dividere per base territoriale la giurisdizione su alcuni bandi pubblici. In questo modo si cerca di evitare di intasare la Pubblica Amministrazione nazionale con bandi che riguardano competenze regionali o locali.
Per questa ragione si vuole fare una più efficiente divisione delle competenze in ambito di bandi pubblici tra lo Stato e le Regioni rispetto a chi dovrà organizzare certi concorsi.